Oggi, 13 novembre, hanno scioperato per l’intera giornata i circa 3mila lavoratori di Multiservizi delle Marche, la maggior parte addetti alle pulizie e alla sanificazione. La ragione dello sciopero è il mancato rinnovo contrattuale.
« Molti di questi lavoratori, per il 70% donne, sono part-time involontari con retribuzioni medie mensili di 300/400 euro lordi: la condizione, quindi, di disagio economico e di precarietà è diffusa. - precisano i sindacati di categoria Filcams Cgil - Fisacati Cisl - Uiltucs Uil Uil Trasporti - Eppure sono gli stessi che svolgono un ruolo ritenuto essenziale con la pulizia degli ospedali e dunque nel contenimento del contagio sia nei nosocomi sia nelle Rsa sia nelle case di cura e anche negli uffici pubblici e privati. Nonostante questo impegno, le aziende e le associazioni datoriali hanno deciso di non rinnovare il contratto da ben sette anni creando ulteriori difficoltà e impoverimento a migliaia di lavoratori.»
Le richieste del sindacato per il nuovo contratto riguardano un aumento della retribuzione, il mantenimento della malattia, la garanzia del cambio di appalto e le norme su salute e sicurezza.
«L’emergenza pandemica - concludono - ha messo in evidenza l’importanza dell’attività di questi lavoratori definiti spesso cavalieri ed eroi ma che non hanno bisogno di titoli ma del giusto riconoscimento del lavoro prestato e di maggiori diritti e tutele.»
Per l’occasione, nelle Marche, si sono svolte tre iniziative: ad Ancona, alle ore 11, presidio davanti all’ospedale regionale di Torrette, a Pesaro, presidio in Piazza del Popolo alle ore 9,30 e ad Ascoli Piceno presidio alle ore 10,30 davanti al Pronto soccorso dell’ospedale di San Benedetto del Tronto.