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  • Povertà in crescita nelle Marche: il rischio non è più emergenza, ma struttura sociale

 

La povertà nelle Marche non è più un fenomeno transitorio, ma un processo strutturale che coinvolge in modo crescente famiglie, lavoratori e anziani. È quanto emerge dal Report 2025 (Dati anno 2024) dell’Osservatorio sulle Vulnerabilità Regionale elaborato dall’Alleanza contro la Povertà nelle Marche, un insieme di soggetti sociali, di cui fa parte anche la CISL Marche, che fotografa un territorio attraversato da profonde disuguaglianze economiche e sociali.

 

Occupazione in lieve crescita, ma più precaria

Nel 2024 gli occupati marchigiani sono 644 mila (+0,5% rispetto al 2023), ma la crescita si regge quasi interamente sul lavoro autonomo. I contratti a tempo indeterminato calano di 5.000 unità, mentre quelli a termine e intermittenti rappresentano oltre la metà delle nuove assunzioni.

Aumentano gli inattivi (+0,8%) e si rafforza il lavoro povero, mentre le ore di cassa integrazione schizzano a 23,4 milioni (+44,9%), trainate dalla crisi dell’industria manifatturiera, in particolare nei settori moda, calzature e tessile.

 

Popolazione più anziana, nascite in calo

La popolazione marchigiana continua a diminuire e invecchiare: al 31 dicembre 2024 i residenti sono 1.481.252, con un’età media di 47,9 anni. I nati sono appena 8.246, in calo del 6,3% rispetto all’anno precedente. Le famiglie sole aumentano, soprattutto tra gli anziani, e si riduce la popolazione in età attiva. Un quadro che mette a rischio la sostenibilità sociale e previdenziale della regione.

 

Redditi in aumento nominale, ma il potere d’acquisto cala

Il reddito medio delle famiglie marchigiane è salito a 23.705 euro (+5,8% sul 2023), ma l’inflazione alimentare e i costi di energia e affitti erodono ogni miglioramento. Le famiglie con redditi medio-bassi non riescono a sostenere le spese essenziali e cresce la “povertà alimentare”: nel 2024 oltre 43.000 persone hanno ricevuto aiuti dal Banco Alimentare, +32% rispetto al 2023. Inoltre si riduce la possibilità di effettuare prestazioni sanitarie; nel 2024 infatti l’indicatore è in aumento attestandosi a 10,6%, con variazione dello 0,9% tra 2024-2023, del 3,7% tra il 2024-2019.

 

Povertà assoluta e relativa in aumento

Il 5,6% delle famiglie marchigiane (circa 25.800 nuclei) vive in povertà assoluta (ultimo dato disponibile ISTAT è del 2023), mentre per l’anno 2024, l’11,9% delle famiglie marchigiane si trova in povertà relativa. Dato più alto rispetto sia alla media nazionale (10.9%), che a quella del Centro Italia (6,5%).

L’aumento colpisce soprattutto le famiglie con minori, gli immigrati e i lavoratori precari.

Il superamento del Reddito di cittadinanza e l’introduzione dell’Assegno di Inclusione hanno ridotto di oltre la metà la platea dei beneficiari: nel 2024 la misura ha raggiunto solo 7.820 nuclei familiari (15.600 persone), lasciando scoperte molte situazioni di povertà cronica.

 

Emergenza educativa e abitativa

L’abbandono scolastico è cresciuto al 9,1%, il valore più alto del Centro Italia, mentre la dispersione scolastica resta all’8,5%. I giovani NEET sono il 10,6%, contro il 15,2% nazionale.

Sul fronte abitativo, gli sfratti aumentano (+8%), con picchi a Fermo (+74%) e Pesaro (+35%). Il costo della vita, i mutui e gli affitti pesano sempre di più sui bilanci familiari.

 

 

Un sistema di welfare sotto pressione

Nonostante il bisogno crescente, la spesa sociale dei Comuni marchigiani è tra le più basse del Centro Italia (132 euro pro capite), con un calo per le aree povertà e disagio. Permane inoltre un forte squilibrio tra domanda e offerta di servizi sociali, aggravato dalla carenza di personale e di risorse strutturali.

 

Le richieste dell’Alleanza

Alla luce di questi dati, l’Alleanza contro la Povertà nelle Marche chiede alla Regione Marche:

 

·         la riattivazione del tavolo tecnico-politico permanente per la revisione delle misure di contrasto alla povertà;

·         la creazione di un Osservatorio regionale sulla Povertà, integrato con l’Osservatorio sulle Vulnerabilità già attivo;

·         risorse aggiuntive per i nuclei esclusi dall’Assegno di Inclusione e misure straordinarie di sostegno per il diritto all’abitare, la salute e l’alimentazione.

·         monitorare ed individuare i progetti e le buone prassi attuate negli Ambiti Territoriali Sociali per valutare quali e se possano essere messi a sistema in tutto il territorio regionale

 

“La povertà non è più una condizione temporanea, ma un fenomeno che si trasmette tra generazioni e che riguarda una parte sempre più ampia della società. Occorre una risposta coordinata, strutturale e fondata sul diritto alla dignità sociale”.