Per l’ennesima volta il Direttore Scolastico regionale si rivolge, nel suo ruolo istituzionale, alla comunità scolastica delle Marche con toni e contenuti irritanti e lo fa in un’occasione come quella del 25 aprile, Festa della Liberazione, che è a fondamento della nostra identità nazionale, costruita sui valori della democrazia, della libertà e della pace.
Il testo del suo messaggio, intriso di un revisionismo di basso conio, è antistorico, fuorviante e niente affatto pacificatorio, come vorrebbe sembrare. Non è certo reinterpretando “a piacere” e tradendo la storia che possiamo trasmettere alle giovani generazioni il valore della concordia nazionale che deve invece poggiare sulla memoria collettiva del faticoso e doloroso cammino compiuto dal popolo italiano verso la liberazione dall’oppressione nazista e fascista.
La lotta di Liberazione è una pietra miliare della nostra storia e il tributo che riconosciamo, oggi come ieri, a donne e uomini che hanno profuso il loro impegno e le loro energie, anche a costo della vita, per l’Italia libera e democratica, non può essere oggetto di riletture ambigue e fuorvianti, soprattutto per i più giovani, in particolare in un momento così difficile per il nostro Paese, dove più che mai abbiamo tutti bisogno di riconoscerci come eredi di chi ha lottato per i diritti che sono alla base della nostra Costituzione, l’unica, la sola Costituzione dell’Italia antifascista, libera, democratica e repubblicana.
Il Direttore Filisetti, che, lo ricordiamo, ricopre la più alta carica istituzionale della scuola regionale , cioè della comunità educante marchigiana, per far comprendere agli studenti l’importanza ideale della lotta di liberazione, a nostro avviso dovrebbe prima rendere oggetto di personale e approfondita lettura “Passato ed avvenire della Resistenza” e gli altri scritti di un Padre costituente come Piero Calamandrei perché “quel miracoloso soprassalto dello spirito che si è prodotto, quando ogni speranza sembrava perduta, in tutti i popoli europei agonizzanti sotto il giogo della tirannia interna ed esterna, ha ormai ed avrà nella storia del mondo un nome: resistenza”.
Buona Festa della Liberazione. Buon 25 aprile