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  • “Efficienza, solidarietà, benessere nell’economia post crisi”

Venerdì 25 giugno, nell'ambito delle celebrazioni per il sessantesimo anniversario della Cisl, si è svolto a Fano, nella sala lettura di Palazzo San Michele,  un seminario dal titolo “Efficienza, solidarietà, benessere nell’economia post crisi”. Hanno partecipato all’incontro, coordinato da Gianluigi Storti, dell’Ufficio studi della Cisl di Pesaro, il segretario confederale della Cisl Maurizio Petriccioli, il presidente della provincia di Pesaro e Urbino Matteo Ricci, l’assessore ai servizi sociali del Comune di Fano Davide del Vecchio, il docente di economia e filosofia all’Università Milano Bicocca Luigino Bruni, il docente di Etica Cristiana dell’Università di Torino Giannino Piana e il segretario generale della Cisl di Pesaro e Urbino Sauro Rossi.

“Siamo usciti dal congresso provinciale della Cisl di Pesaro e Urbino, lo scorso anno, con l’idea di non farci rapire dalle spire della crisi – ha illustrato il segretario Sauro Rossi -, e con l’intenzione di dare uno sguardo che traguardasse questo periodo difficile. Se noi, come soggetto sociale, non facciamo nostra l’idea di dare sbocchi di speranza alle persone, veniamo meno alle nostre prerogative. E’ necessario che concetti come benessere e felicità riacquistino un valore nella concezione pubblica e collettiva”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente della Provincia Matteo Ricci che ha sottolineato come, malgrado l’anno terribile già trascorso in cui l’impatto della crisi è stato tremendo anche nel nostro territorio, l’obiettivo non sia tanto quello di diventare la provincia più ricca d’Italia, ma sia quello di “diventare la provincia leader per il cosiddetto “benessere interno lordo”.

E il sindacato, in tutto questo, gioca un ruolo essenziale di mediazione tra le varie esigenze e bisogni espressi da chi, quotidianamente, si trova a far fronte con le mille difficoltà del quotidiano. “Non smettiamo di stare nei luoghi di lavoro, vicino alle persone che rappresentiamo – ha sottolineato il segretario confederale Maurizio Petriccioli -. Dobbiamo ragionare sull’apertura di vie nuove per l’uscita dalla crisi. L’obiettivo dev’essere quello di cambiare modello “da dentro”, valorizzando la partecipazione dei lavoratori e lavorando per una democratizzazione delle imprese”.

E’ stata l’occasione, attraverso le relazioni di Luigino Bruni e Giannino Piana, per costruire dei quadri concettuali rispetto al contatto che ci dev’essere tra etica ed economia e intorno ai quali riflettere su interessanti questioni che guardano da vicino anche le dinamiche del territorio provinciale. E’ infatti nel territorio che possono trovare attuazione strategie di sviluppo condiviso, che guardino al cittadino e alle forme di organizzazione sociale non come destinatari passivi di politiche, ma come alleati e attori, insieme alle amministrazioni locali, di un governo delle città e del territorio volto a promuovere il benessere della comunità.
I relatori si sono interrogati, in particolare, sulla possibilità, in economia, di azzardare pensieri nuovi, seppur a volte “scomodi” e sulla possibilità di attuare una strategia di sviluppo che riequilibri in senso solidaristico il sistema, rivedendo i modelli di crescita che, mentre producono ricchezza e benessere per pochi, ripagano con sottosviluppo, sfruttamento di risorse e di lavoro intere aree.
Le competenze particolari degli ospiti hanno consentito  degli interessanti approfondimenti su vari piani. In primo luogo  stato analizzato il profilo economico, ossia su come porre l’idea pervasiva e totalizzante di profitto in relazione dialettica con le categorie della reciprocità, della sostenibilità e del dono.
Di particolare importanza è stato anche il piano dell’etica e della morale questo ha offerto lo spunto per interrogarsi su quali spazi s’intravedono per una economia sociale, solidaristica, a forte impronta distributiva. Essenziale è stata anche la riflessione condotta sul profilo sociale e in particolare su quale ruolo il lavoro, e in particolare la partecipazione dei lavoratori, possono assumere in un sistema innovato, come premessa di una nuova fase di prosperità.