«Un pugno sullo stomaco dei lavoratori». Il segretario regionale Cisl Marche, Marco Ferracuti, definisce così l'annuncio del Cda di Aerdorica di voler procedere alla riduzione del personale dell'aeroporto di Falconara. Quella che si sta giocando attorno al destino dello scalo marchigiano è «una partita a scacchi contro il tempo» dove solo due sono le strade: «fallire o ripartire».
L'annuncio degli esuberi (si parla di una ventina di unità), ha reso ancora più convulsa la trattativa: i lavoratori del Sanzio sciopereranno il 14 maggio proprio per esortare il Cda a ritirare il piano di mobilità. Per la Cisl, è importante «Siglare al più presto un accordo sulla cassa integrazione per scongiurare licenziamenti nell'immediato e nei prossimi 24 mesi», come afferma Roberto Ascani, segretario generale della Fit Cisl Marche. Intanto il presidente della Regione Ceriscioli, nel corso dell'incontro con le organizzazioni sindacali, ha ribadito la non interferenza della Giunta nelle decisioni aziendali, pur confermando che le priorità rimangono la salvaguardia dei posti di lavoro e la privatizzazione di Aerdorica.
«Verifichiamo qualsiasi ipotesi di privatizzazione - interviene Ferracuti - ma bisogna anche ragionare su un piano B. Rimangono solo 8 mesi per pareggiare il bilancio ed evitare il game over, cioè il ritiro della concessione». Serve dunque un accordo tra le parti per individuare le risorse necessarie: «Si parla di 10 milioni di euro. Ognuno deve fare la sua parte».
Per Ferracuti, «Questo non è il momento di battere i pugni sul tavolo: servono concretezza e realismo». Tuttavia, comprende lo stato d'animo dei lavoratori, costretti per anni «a sacrifici economici a fronte di Cda incapaci o disonesti».
Tra i pochi segnali positivi, c'è il pagamento del 50% della mensilità di febbraio, a parziale alleggerimento di una situazione che vede i lavoratori senza stipendio da quasi due mesi e mezzo.