Da settimane ormai, vengono preannunciati interventi sia economici sia di assistenza in favore degli operatori sanitari della Regione Marche impegnati nell’emergenza Covid, ma ad oggi tutto è rimasto solo sulla carta.
La Cisl Fp Marche, per voce del Segretario regionale Giuseppe Donati, stigmatizza in particolare la situazione in corso nell'Area Vasta 4 di Fermo: «Circa 300 infermieri (quasi il 50% di quelli in dotazione) e 50 Oss hanno lavorato stabilmente in reparti con pazienti Covid positivi - dichiara Donati -. Sono quelli che abbiamo visto nelle tante immagini con addosso tute e scafandri, indossati per 7-8 ore in turni massacranti. Insieme a loro, molti altri professionisti, come ad esempio i tecnici di Radiologia, le assistenti sanitarie, le ostetriche ad altri, in modi e tempi diversi, hanno prestato la loro opera a contatto con i malati positivi mettendo a rischio la propria salute pur di assistere, confortare, curare ed anche accompagnare al fine vita, tante donne e tanti uomini colpiti dal coronavirus».
«Ad oggi - prosegue Donati - a questi operatori dell’AV4, da parte della Regione Marche e dall’ASUR, sono arrivate solo “chiacchiere” e simbolici ringraziamenti. Sono usciti sui giornali annunci su annunci di milioni di euro messi a disposizione dalla Regione per premiare anche gli Operatori dell’Area Vasta 4 ma al momento, nonostante l’impegno del sindacato confederale, nulla di concreto è stato fatto. Sembra che la possibilità di erogare in busta paga le risorse promesse sia ancora lontana anche a causa di vincoli statali sul rispetto del tetto di spesa per il personale ancora vigenti».
Eppure il numero degli operatori sanitari della provincia di Fermo colpiti dal Covid, è molto alto. La percentuale, in rapporto al numero totale dei cittadini positivi, è risultata la più alta della Regione. «Se la media regionale è di circa il 5%, la provincia di Fermo ha registrato una percentuale di circa il 6% - osserva Donati -. La stragrande maggioranza degli operatori si sono ammalati anche a causa di quanto avvenuto nel famigerato Reparto di Medicina sinistra. Non dimentichiamo che alcuni di questi lavoratori hanno lottato per la vita, attaccati ai respiratori. Ecco perché i troppi auto-elogi di personaggi della Direzione dell’AV4, letti sulla stampa o sui social, sono sembrati veramente fuori luogo. La partita delle responsabilità, del resto, spetterà ad altri affrontarla al tempo dovuto. Come Cisl Fp non potremo certo dimenticare i richiami e le reprimende fatti dalla Direzione Sanitaria nei confronti di alcuni medici ed infermieri perchè all’inizio dell’emergenza volevano indossare, durante le visite ed i consulti, le poche mascherine disponibili».
Vanno denunciate poi altre penalizzazioni nei confronti dei dipendenti dell’Area Vasta 4, dettate da ritardi dell’ASUR. «Che fine ha fatto ad esempio l’estensione dell’indennità contrattuale di Malattie Infettive (parliamo di € 5,16 a turno) a tutti quelli che hanno lavorato nei Reparti Covid? - chiede Donati - per non parlare dell'OBI diventato un’estensione delle Malattie Infettive, Rianimazione,e altro. L’ASUR sta ancora tergiversando per dare la direttiva di cumulabilità delle diverse indennità ma, cosa vergognosa, non ha accettato di derogare alla modalità di calcolo dell’indennità di turno nemmeno per i mesi della pandemia ove i turni sono stati letteralmente sconvolti per esigenze delle Aziende. Non parliamo poi della ormai nota questione dei tempi di vestizione/svestizione della divisa. Su questo, a proposito di “riconoscenza regionale” nei confronti dei lavoratori della Sanità, pendono sentenze favorevoli di vari Tribunali delle Marche, che hanno dato ragione ai ricorrenti sul riconoscimento del tempo di vestizione pre-contratto 2016 contro le quali ASUR si è sempre ostinata a fare appello pur sapendo di perdere, oppure non ha corrisposto il dovuto in base alle sentenze. Adesso, per questa emergenza, si parla di riconoscere 40 minuti complessivi di tempo vestizione a chi ha dovuto indossare le tute protettive: si parla, appunto, ma non si fa».
«I cittadini fermani devono sapere che i valorosi infermieri del 118 di Fermo che hanno rischiato la salute per tutti i tre mesi della pandemia, al contrario dei colleghi di altre Aree Vaste come Macerata o Pesaro, da luglio 2018 non riescono a percepire l’indennità contrattuale legata alla turnazione - denuncia il Segretario regionale della Cisl Fp -. Una perdita economica di circa 80-100 euro. Tutto questo per cavilli, interpretazioni sbagliate e ritardi colpevoli della Direzione del Personale ASUR pure coperta dalla Regione, velocissima a tagliare il salario accessorio ai dipendenti appena sottoscritto il nuovo Contratto Nazionale ma fortemente indietro nell’applicare in toto gli istituti contrattuali che porterebbero soldi ai dipendenti dell’Area Vasta 4. Sono più i soldi persi per lentezze ed omissioni di Regione ed ASUR rispetto a quelli che dovrebbero percepure come premio per quanto fatto durante l'emergenza. Anche la politica locale, che conosce questa verità, non è intervenuta per far sì che agli operatori del Fermano venga riconosciuto ciò che meriterebbero».