La Cisl Fp lancia l'allarme sul sistema di assistenza territoriale e domiciliare nell'Area Vasta 4 di Fermo. Il Segretario regionale Giuseppe Donati ricorda che gli infermieri di assistenza domiciliare (ADI), per poter assistere a domicilio i pazienti, percorrono centinaia di chilometri ogni settimana su autovetture "anziane" e in precarie condizioni di manutenzione
«Assicurare l’assistenza a casa è una strategia per combattere e vincere il virus con azione preventiva e diassuasiva dal recarsi nelle strutture ospedaliere con il rischio di trasformarle in focolai - dichiara Donati -. Tutto questo però, va fatto in sicurezza. La Cisl Fp Marche ha voluto approfondire se nel territorio del Fermano, quindi in Area Vasta 4, ci sia stata attenzione particolare a questo settore della sanità e se sia stato effettivamente potenziato. Non è tollerabile che, nel 2020, l’Area Vasta 4 ed in particolare il distretto sanitario chieda ai propri operatori di spostarsi con ogni tipo di tempo, dal caldo torrido alla neve, con automobili da considerarsi praticamente “d’epoca”».
Solo per fare un esempio concreto, quelli elencati sono gli anni d’immatricolazione ed i chilometraggi di alcune automobili assegnate all’ADI di Porto San Giorgio, quella che copre il territorio con maggiore densità di utenti:
- Fiat Panda immatricolate anno 2000 - Km 240.820
- Fiat Punto immatricolazione anno 2005 - km 231.333
- Fiat Panda immaricolazione anno 2000 - km 262.078
- Fiat Punto immatricolazione anno 2006 - km 255.825
«Questa è la realtà che dovrebbe far vergognare - prosegue Donati -. Oltre ai chilometraggi, quello che fa crescere l’apprensione sono le condizioni effettive delle auto. Molte sono sprovviste di condizionatore, altri hanno perso pezzi di carrozzeria. L’assurdità aggiuntiva è che il regolamento interno, da noi criticato, prevede che l’infermiere deve provvedere a recarsi in officina per le riparazioni nel caso di guasto durante il servizio. In pratica, o ripara l’auto o continua il giro dei pazienti».
«Al danno si aggiunge la beffa - aggiunge il Segretario regionale -. Recentemente, un’automobile dell’ADI è stata demolita per anzianità. Peccato che sia stata sostituita con una Panda immatricolata nel 1991 con 221.796 km, che per avviarsi ha necessità di “tirare la levetta dell’aria”. Le automobili nuove o recenti in AV4 mancano proprio? Oppure quest’ultime sono destinate ad altri, ad esempio per Direttori o Dirigenti vari? Qualche risposta in tal senso dovrà arrivare forte e chiara dalla Direzione perchè non il sistema di reperimento, manutenzione e assegnazione dei mezzi in Area Vasta non è più tollerabile».
La Cisl Fp chiede anche come sia possibile che automobili in tale stato vengano tranquillamente definite idonee alla revisione. «Forse perchè, con spesa di noleggio che potrebbe aver superato il valore stesso delle auto, sono stati montati sistemi di controllo GPS - ipotizza Donati -. Questa situazione merita l'apertura di un confronto con estrema urgenza: esistono rischi concreti sia per gli operatori che per la qualità e operatività dell’assistenza domiciliare. È vero che i problemi attuali legati al Covid impongono di pensare prioritariamente all’emergenza, ma con la sicurezza di chi lavora non si può scherzare. Tutto questo avviene in un contesto in cui la famosa sanità di prossimità e la figura dell’infermiere di famiglia stanno tornando prepotentemente alla ribalta e dovrebbero ricevere i dovuti ed auspicati finanziamenti per colmare carenze drammatiche di organico e di mezzi. Attendiamo dalla Direzione di Area Vasta 4 inteventi immediati sul fronte della revisione del Regolamento ASUR per la gestione, la manutenzione e l’utilizzo dei mezzi aziendali, che chiaramente, non riguarda solo l’ADI ma anche tutti coloro che giornalmente prestano servizio su automezzi dell’Ente».