Sono molte le perplessità espresse dalle Associazioni dei Consumatori e dall’Assessora regionale per la Tutela dei consumatori, durante l'incontro dei giorni scorsi, in merito all'applicazione delle normative vigenti da parte di molti Istituti di credito.
Le associazioni per la Tutela dei Consumatori, iscritte al registro regionale, hanno denunciato il rischio concreto che l’iniziativa legislativa governativa che si prefigge un’importante iniezione di liquidità per alleggerire la situazione finanziaria di tantissime famiglie di lavoratori e piccoli imprenditori si stia trasformando in un sostanziale vantaggio per il sistema bancario che ha colto l’occasione di imporre servizi accessori alle prestazioni di servizi previste dalla normativa.
«In particolare abbiamo rilevato - precisa Francesco Varagona, Presidente Adiconsum Marche - che alcuni istituti di credito non applicano quanto previsto dal Decreto Legge 23/2020 (decreto liquidità) offrendo altri strumenti finanziari di dubbia convenienza per il consumatore. Adducendo una non operatività del decreto, non collaborano per la propria parte di competenza per consentire la sospensione secondo i termini di legge, ma spingono il cliente a utilizzare strumenti finanziari degli Istituti che spesso sono di minore durata della sospensione prevista dal Decreto e con costi ulteriori per il cliente. - continua Varagona - Alcuni lavoratori ci hanno informato che gli Istituti di credito ,ai quali si erano rivolti per chiedere l’anticipo della Cassa integrazione, hanno imposto l’accensione di servizi accessori vincolando gli stessi alla concessione dell’anticipo stesso. »
Segnalati, alle Associazioni dei Consumatori, anche casi in cui l’applicazione del D. L. 23/2020, che prevede il finanziamento fino a 25.000 euro per le piccole imprese garantita al 100%, non sia stata corrispondente allo spirito della normativa, ma si sia di fatto trasformata in strumento per consolidare il debito da parte degli istituti di credito che hanno voluto proteggere l’esposizione che i piccoli imprenditori avevano nei loro confronti anziché immettere nuova liquidità come è nello spirito del decreto.
Per le Associazioni dei Consumatori queste situazioni non sono rispondenti allo spirito solidaristico dei decreti, ed oltre ad impattare sulla situazione già difficile di famiglie, lavoratori e imprese, stanno coinvolgendo anche i dipendenti degli istituti che, loro malgrado, si trovano a far fronte a tensioni ingenerate dalla crescente confusione.
«L’Assessora regionale Bora, durante l'incontro, ha condiviso e fatto proprie le istanze delle Associazioni e ha dichiarato - si legge in una nota stampa - di attendersi dalle banche il massimo della correttezza e un rispetto scrupoloso delle disposizioni del DL Liquidità.»
«La situazione economica generale e, nello specifico, delle tante imprese, partite IVA, professionisti, esercenti che chiedono accesso al credito nelle forme previste dal Decreto, impongono la massima collaborazione di tutti - rilancia e conclude il Presidente di Adiconsum Marche - per dare sostegno finanziario attraverso i prestiti agevolati di cui lo Stato si fa garante.»