• Home/
  • Carenza di personale al Centro per l’Impiego
Cgil Fp – Cisl Fp – Uil Fpl e la RSU della Regione Marche, constatano che anche l’opinione pubblica, a più riprese, oltre che il sindacato di categoria, ha posto l’attenzione sul Centro per l’Impiego della Regione Marche ed in particolare su quello di Ancona per le interminabili file di utenti che meritano l’accesso ai servizi, ma che di fatto sono impossibilitati ad accedervi perché il personale impiegato in servizio è ridotto ai minimi termini e non può soddisfare tutti gli utenti.
 
«Chiediamo, ormai da anni, un piano straordinario di assunzioni nel pubblico impiego per contrastare gli effetti del turn over ridotto che oltre a rendere insostenibile il lavoro quotidiano dei lavoratori ha un effetto ancora più importante nel rendere carente il servizio al cittadino, effetto voluto caricando sul lavoratore pubblico il peso di una voluta contrazione dei servizi pubblici - dichiarano i sindacati -. È una situazione che abbiamo segnalato, ma è rimasta evidentemente inascoltata dalla Provincia prima e dalla Regione poi».
 
Sembrano arrivare le prime risposte con un primo programmato incremento di personale con il bando di concorso per il potenziamento dei CPI in procinto di essere pubblicato entro ottobre ma che porterà qualche risultato in termini di assunzione vera e propria di risorse umane forse solo a dicembre di quest’anno.
 
Se le assunzioni programmate possono essere una prima risposta riteniamo che il rafforzamento dovrà proseguire per i prossimi anni affinché si giunga ad un servizio adeguato ed efficiente programmando fin da subito gli spazi occupazionali per il prossimo anno.
 
Fino a tale data la maggior parte dei Centri Impiego, nonostante gli sforzi dei dipendenti impiegati, non hanno la possibilità di soddisfare in giornata tutti gli utenti e occorre perciò, da parte dei cittadini, solidarietà verso i lavoratori che, con impegno, cercano di portare avanti un servizio che è bene comune e se si devono cercare responsabilità vanno trovate su chi attiva nuovi servizi finanziando le risorse solo mesi dopo la partenza degli stessi e quindi altrove e più in alto e non sui dipendenti, ridotti da anni all’osso e sempre poco valorizzati rispetto al loro impegno quotidiano e costante per cercare, nonostante tutto, di migliorare la risposta ai cittadini.