Il caso degli aumenti della Tarsu è esploso in questi giorni con l’arrivo delle bollette, che gravano sulle tasche dei cittadini maceratesi con un aumento del 23%. Una difficoltà ulteriore per tanti cittadini lavoratori e pensionati ancora alle prese con gli effetti di una crisi pervasiva e resistente.
Il problema pone al centro dell’attenzione il tema dell’equità del costo dello smaltimento dei rifiuti a Macerata. Una soluzione potrebbe essere rappresentata dal passaggio della Tarsu da tassa a tariffa, che la normativa vigente prevede senza imporre.
In base al sistema attualmente in vigore nel Comune di Macerata, ogni cittadino paga per lo smaltimento dei rifiuti una tassa commisurata alla superficie della propria abitazione, a prescindere dalla quantità dei rifiuti prodotti.
Il passaggio alla tariffa consentirebbe invece di distinguere tra le spese fisse e strutturali (impianti, spazzamento delle strade ecc.) alle quali tutti i cittadini continuerebbero a partecipare in misura uguale, e la spesa per lo smaltimento dei rifiuti, più o meno elevata a seconda della quantità e della qualità del rifiuto prodotto.
In altre parole, sviluppando la raccolta differenziata su tutto il territorio comunale, ad ogni cittadino verrebbe chiesto di pagare il costo dello smaltimento dei soli rifiuti indifferenziati prodotti e da smaltire, diminuito di un eventuale accredito per i rifiuti differenziati prodotti (vetro, plastica, carta ecc.) ma da recuperare.
Questa soluzione garantirebbe maggiore equità nel pagamento del costo e allo stesso tempo incentiverebbe lo sviluppo della raccolta differenziata.