Evitato quindi il licenziamento per 25 dipendenti, inizialmente paventato a causa della crisi del mercato dell’edilizia che ha ridotto fortemente la domanda di cemento, mettendo a rischio l’attività di quella che è l’unica cementeria della Regione Marche.
L’accordo prevede anche incontri periodici tra proprietà e sindacati, volti a verificare lo stato di applicazione degli ammortizzatori sociali e le prospettive di mercato dell’azienda, che ha anche espresso la volontà di investire circa 10 milioni di euro per ampliare le linee produttive.
In vista anche una razionalizzzione dell’organizzazione del lavoro, da realizzare riducendo i costi di produzione e mettendo a punto iniziative di risparmio energetico, con l’utilizzo di combustibili alternativi e la costruzione di una centrale turbogas.
Decisivo, per il futuro dell’azienda, il rinnovo della concessione mineraria di Castelraimondo, che consentirà di ottenere materia prima a basso costo per i prossimi 30 anni.