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  • In stato di agitazione i precari dell'INPS

Stato di agitazione dichiarato dai  sindacati dei lavoratori atipici di CISL CGIL e UIL (rispettivamente FELSA, NIDIL e CPO) e dai lavoratori in somministrazione dipedenti delle Agenzie di lavoro ed impiegati presso l'INPS di macerata.

Sono 10 i lavoratori che a partire dal 31 marzo 2011, data di scadenza del loro contratto di lavoro, saranno lasciati a casa dall'INPS di Macerata, in conseguenza dei tagli previsti dalla manovra estiva di correzione dei conti pubblici.

Si tratta di una situazione che in tutta Italia coinvolge 1.800 lavoratori, la maggioranza dei quali, da diversi anni, sono occupati da anni nelle sedi dell'Istituto con contratti di somministrazione di lavoro attraverso varie agenzie per il lavoro.

Sono lavoratori adibiti a funzioni ordinarie e strutturali – come liquidazione di prestazioni di cassa integrazione, disoccupazione per lavoratori impiegati in aziende in crisi, invalidità civili delle persone diversamente abili - tanto che la loro assenza non potrà che rallentare le pratiche rivolte soprattutto a persone che hanno perso il lavoro, con conseguenze gravi  anche nei loro confronti.

Una vera e propria "crisi dimenticata" quella dei precari, ai quali le Pubbliche Amministrazioni negli ultimi anni hanno fatto ricorso per aggirare i blocchi del turn over (cioè il divieto di sostituire personale in pensione) compensando il mancato adeguamento delle piante organiche. Con un colpo di spugna la manovra cancella ora questi lavoratori sacrificandoli sull'altare del risanamento dei conti pubblici.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica richiamando l’attenzione su questo problema era stato organizzato un presidio con volantinaggio presso la Sede dellì’INPS per il 16 dicembre. A causa del maltempo che ha colpito anche la città di Macerata l’iniziativa è stata rinviata a data da destinarsi.

I lavoratori chiedono  la proroga dei contratti in scadenza, la sospensione delle norme di taglio previste dalla manovra di luglio e la salvaguardia di tutti i posti di lavoro in somministrazione tuttora attivi presso l'Istituto, attraverso meccanismi di riconoscimento del lavoro effettuato in eventuali concorsi banditi dall'Ente.