Cgil Cisl e Uil della Provincia di Pesaro Urbino replicano al vice presidente della Camera di Commercio di Pesaro, Salvatore Giordano. «Con vero stupore e senza nascondere un forte disappunto abbiamo letto le esternazioni del vice presidente della Camera di Commercio in merito alle 508 aziende che vogliono continuare a produrre, adducendo il fatto che le loro produzioni in tutto o in parte sarebbero collegate ai cosiddetti settori essenziali - scrivono Roberto Rossini (Cgil), Maurizio Andreolini (Responsabile della Cisl di Pesaro) e Paolo Rossini (Uil) -. Per noi 508 imprese, (tra l’altro ci risulta che siano ancora aumentate), che autocertificano alla prefettura la loro volontà di voler continuare a lavorare appaiono a nostro parere in termini numerici eccessive rispetto alla principale necessità economica del momento, quello di fermare al più presto possibile la diffusione dell’epidemia da nuovo coronavirus. Prima fermeremo la diffusione del virus prima potremo affrontare l’emergenza economica che già è in atto».
«Il lavoro che stiamo tentando di fare con la Prefettura, con difficoltà, viste le ultime varie dichiarazioni di parte datoriale che sembrano contrastare questa azione, è proprio quello di garantire che le aziende che veramente rientrano nel DPCM 22 marzo possano operare garantendo la sicurezza dei lavoratori e le produzioni essenziali per la sopravvivenza di tutti i cittadini - proseguono i tre sindacalisti -. Non capiamo come il vice presidente della Camera di Commercio, nell’esercizio del suo ruolo istituzionale, possa con così grande disinvoltura, mettere sullo stesso piano il diritto costituzionale alla tutela della salute e l’interesse economico, tale da giustificare un atteggiamento semplicemente utilitaristico e ai nostri occhi irresponsabile, che fa prevalere l’interesse di parte di alcune imprese a scapito di altre. Non ci pare che con le sue dichiarazioni il vice presidente della Camera di Commercio abbia dimostrato di garantire a tutte le parti il mantenimento di un giusto e necessario equilibrio nel rappresentare tutte le imprese del territorio e l’interesse dei lavoratori».
«Può anche essere che - insistono Cgil Cisl e Uil - ricoprendo vari incarichi, il vicepresidente Giordano abbia fatto tali dichiarazioni confondendosi, confondendo il proprio ruolo con l’altro che ancora ricopre, cioè quello di direttore di Confindustria, tanto che non abbiamo ben individuato a che titolo ed in rappresentanza di chi stava parlando. Altro esempio che deve far riflettere rispetto alla opportunità nel nostro Paese di attribuire più ruoli e incarichi ai medesimi soggetti, esponendoli al rischio di contraddirsi e di fare dichiarazioni “imbarazzanti”, come quelle sulla necessità per i sindacati di far riaprire le aziende altrimenti gli stessi perderebbero gli iscritti. Ricordiamo all’avvocato Giordano che in questo momento la priorità è la salute dei cittadini e parafrasando le sue parole, senza lavoratori non ci sono imprese».
«Nell’auspicare che il vicepresidente della Camera di Commercio “smentisca” il direttore di Confindustria, quindi sè stesso, e precisi le sue parole, chiediamo al Presidente della Camera di Commercio Regionale Sabbatini se la linea dell’istituzione che presiede è coerente con quella espressa dal dott. Giordano, oppure se non sia il caso che venga chiarito quale sia la posizione ufficiale della stessa - concludono i sindacati pesaresi -. Ribadiamo che le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL continueranno a svolgere il ruolo a garanzia della salute dei lavoratori e della comunità».