In questi giorni i Comuni hanno definito le misure per l’erogazione di buoni spesa, « Un plauso va al Comune di Fano che ha omogenizzato i criteri per tutti Comuni dell’Ambito territoriale sociale 6 di Fano, decisione non attuata ad esempio per i Comuni dell’ATS 7 di Fossombrone. - commentano Giovanni Giovanelli, Responsabile della Cisl di Fano e Luciano Rovinelli, della Fnp Cisl di Fano - Ma non possiamo non fare alcune osservazioni che avrebbero potuto rendere la distribuzione di questi buoni spesa più equa.»
In particolare « prima considerazione, vogliamo segnalare, uno scarso coinvolgimento dei sindacati e di tutte le associazioni di volontariato, del terzo settore che operano nel territorio, nella definizione delle modalità e dei criteri di erogazione dei buoni. Scelte di questo tipo vanno condivise con i soggetti del territorio. - sottolineano Giovanelli e Rovinelli - Seconda considerazione, esprimiamo la nostra contrarietà al mancato utilizzo dello strumento dell’isee (utilizzato anche dalla Caritas per l’accesso ai servizi): ricordiamo che la maggior parte dei cittadini hanno già l’Isee ed in ogni caso gli uffici fiscali sono operativi per il calcolo. Sosteniamo l’utilizzo dell'Isee - spiegano - perché fotografa la situazione patrimoniale non solo riferita alla giacenza media dei conti correnti ma anche tutto il patrimonio finanziario (titoli di stato libretti al portatore, bot Cct titoli di risparmio e così via...). L’utilizzo dell’isee per favorire l’accesso avrebbe garantito maggiore equità e rigorosamente fotografa la situazione patrimoniale senza possibilità di omissioni.»
Terza considerazione:« Rimaniamo scettici nell’utilizzo del solo riferimento al saldo del contro corrente al 31 marzo. - rilanciano - Sarebbe stato più efficace e avrebbe fotografato meglio la situazione finanziaria, volendo utilizzare il saldo del conto corrente, la richiesta anche del saldo di tutti i titoli di deposito bancario, postali e dei vari titoli finanziari di risparmio. »
In questa difficilissima crisi «riteniamo fondamentale qualificare il confronto con tutto il mondo associativo le organizzazioni sindacali, quelle datoriali e tutto il terzo settore. - concludono Giovanelli e Rovinelli - Solo scelte condivise saranno efficaci per affrontare la crisi attuale e per definire le strategie utili per affrontare il futuro economico e sociale del nostro territorio.»