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  • Coltivare umanità - assemblea della Cisl Pesaro

Congresso 006 (Custom)Si è tenuta il 22 febbraio presso la Fiera delle Marche a Pesaro l’ assemblea territoriale della Cisl di Pesaro – Urbino. E’stata l’occasione, insieme ai delegati di tutti i settori produttivi  e ai pensionati, per fare il punto sulla situazione del territorio locale, prendendo come spunto temi cardine quali  lavoro,  welfare, sviluppo, territorio. Ai lavori hanno partecipato il Segretario Regionale Stefano Mastovincenzo e il Segretario Nazionale Piero Ragazzini. L’assemblea, oltre eleggere i delegati alla Cisl regionale, ha  sancito anche il cambiamento organizzativo che, con il processo di regionalizzazione, ha condotto  a una nuova articolazione territoriale del sindacato.

Il Segretario Generale Cisl di Pesaro – Urbino Sauro Rossi nella sua relazione ha puntualizzato come “sulla scia di quanto elaborato dal precedente Congresso  la Cisl ritiene che l’azione sindacale va ripensata per fronteggiare le nuove emergenze indotte dalla crisi che, hanno dato instabilità al territorio, mettendo a dura prova, persone famiglie, imprese, soggetti sociali e istituzioni del lavoro, facendosi guidare dall’idea di “coltivare umanità”.

 

Coniugare il “senso del reale” con il “senso del possibile”, questo l’obiettivo che si prefigge la Cisl di Pesaro Urbino, riunitasi il 22 febbraio in Assemblea Congressuale, per rinnovare la propria azione sindacale. Un’azione sindacale che la Cisl continua a volere radicata nella realtà con pragmatismo e concretezza ma anche capace di esprimere un respiro di lungo periodo e di guardare lontano.

È proprio partendo dalla constatazione del “reale”, delle difficili condizioni di crisi in cui versa da anni il territorio provinciale e raccontate anche negli interventi dei 170 delegati presenti, che il Segretario generale Sauro Rossi ha cercato di tracciare le traiettorie del “possibile” nei quattro temi posti al centro del dibattito congressuale, lavoro, welfare, sviluppo e territorio.

È stata innanzitutto evidenziata la necessità di rafforzare il sistema degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro per meglio supportare le persone senza lavoro. Un ruolo altrettanto centrale è stato riconosciuto allo sviluppo territoriale e aziendale della contrattazione chiamata a farsi sempre più vicina ai luoghi di lavoro.

 

La crisi sta travolgendo il sistema di welfare che eravamo abituati a conoscere: in questa prospettiva, la Cisl di Pesaro ha rilanciato il proprio impegno a presidiare i comparti della sanità, della scuola e dei servizi sociali affinché, nonostante le difficoltà economiche degli enti locali, sia salvaguardata la qualità dei servizi da essi erogati, nella consapevolezza che essi dovranno essere integrati da prestazioni di welfare contrattuale ma anche dal welfare di comunità, ossia da tutte quelle iniziative spontanee di gruppi e associazioni volte al sostegno reciproco.

 

Si è evidenziato come il manifatturiero pesarese, per poter competere sui mercati internazionali, necessiti di investimenti in ricerca e innovazione e di essere arricchito attraverso una diversificazione produttiva che coinvolga il turismo qualificato e il terziario avanzato.

 

Una delle precondizione di questo sviluppo del territorio è stata individuata nella revisione dell’assetto istituzionale del governo locale che scongiuri un nuovo centralismo regionale, tutelando il ruolo dei Comuni, anche riconoscendo loro maggiore autonomia finanziaria, ma inducendoli necessariamente alla gestione associata delle proprie funzioni.

 

La Cisl, come ha ricordato il Segretario nazionale Piero Ragazzini, ha applicato anche a se stessa questa richiesta di ripensamento degli assetti territoriali avviando un percorso di autoriforma e riorganizzazione: un processo di regionalizzazione volto a snellire l’architettura istituzionale del sindacato, favorire un suo maggior radicamento nel territorio e permettere una maggiore partecipazione di attivisti e delegati alla vita dell’organizzazione.

 

Proprio alla dimensione del territorio, a cui la Cisl in tutta la sua storia ha sempre guardato con particolare attenzione, è stata dedicata la tavola rotonda del pomeriggio, introdotta da Claudio Bruscoli, Segretario Territoriale Cisl Pesaro Urbino, e condotta da Francesco Quagliani, Responsabile Formazione Cisl Marche. Il confronto ha visto il contributo del Prof. Favaretto, economista dell’Università di Urbino, del Prof. Pavolini, docente di sociologia economica dell’ateneo maceratese e del Prof. Carera, storico dell’Università Cattolica di Milano, ed ha offerto l’occasione per una lettura del tutto nuova del territorio e delle politiche di sviluppo locale. Il filo rosso che ha legato gli interventi dei tre ospiti è stato quello dell’innovazione e della cooperazione: innovazione nel modo di guardare al territorio, perché esso necessita di una lettura non solo conservativa dell’esistente ma anche dinamica che sappia cogliere e accompagnare i mutamenti in corso nelle risorse date, innovazione e cooperazione per superare l’eccesso di frammentazione della governance marchigiana del sistema di welfare, innovazione e cooperazione per realizzare una vera regolazione sociale del territorio che si liberi da atteggiamenti di tipo corporativo e individualistico e sviluppi azioni in grado di creare condivisione e cooperazione.

 

Il territorio, quindi, come luogo privilegiato dell’azione sindacale, chiamata ad “agire locale e pensare globale” e, come ha ricordato il Segretario Generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, a continuare il proprio “impegno di diffusione di un respiro europeo”, nella convinzione che i destini delle Marche e del Paese dipenderanno sempre di più dalle scelte politiche ed economiche dell’UE.