I sindacati continuano a osteggiare l'ipotesi di militarizzazione forzata del Corpo Forestale dello Stato, i cui 7000 dipendenti, nei piani del Governo, dovrebbero essere assorbiti nell'Arma dei Carabinieri. Cisl Fns, Cgil Funzione Pubblica, Uil-Pa/Cfs Dirfor, Ugl e Sapaf parlano di ipotesi «sciagurata e inaccettabile» e di «tutele sindacali demolite con un Decreto Legislativo». Il destino del Corpo Forestale dello Stato riguarda, nelle Marche, i 280 dipendenti divisi tra 4 comandi provinciali (dopo l'accorpamento di quelli di Fermo e Ascoli Piceno) e 50 comandi stazione, impegnati, nonostante siano sotto organico di almeno 40 unità, nel coordinamento territoriale per l'ambiente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, nel servizio Cities a tutela di flora e fauna e nelle Procure della Repubblica.
«Il Governo Renzi vuole cancellare tutto questo con un maldestro colpo di spugna - dichiara William Berrè, segretario generale Cisl Fns Marche - non solo tentando di fare un’ assurda militarizzazione del personale, ma anche cancellando il Corpo Forestale, smontandone l’organizzazione e spezzettando le competenze tra più Enti rendendo più difficile se non impossibile l’attività di prevenzione e di contrasto ai reati ambientali».
«Abbiamo il massimo rispetto dei colleghi dell’Arma dei Carabinieri - afferma l'Ispettore Superiore del Corpo Forestale dello Stato Maurizio Simoncini - ma loro svolgono il primario compito di assicurare l’ordine e la sicurezza. Caricarli di altre competenze, sinceramente, non se ne vede il bisogno, senza considerare che questo comporterebbe la militarizzazione di circa 7000 persone dei vari ruoli civili attualmente esistenti nel Corpo Forestale dello Stato, quando in Europa si va nella direzione opposta: cioè smilitarizzare le forze di Polizia. Scegliere la carriera militare è appunto una scelta, non può e non deve essere un Decreto del Governo a fare questo cambiamento che si ripercuote nell’ organizzazione familiare e di vita di migliaia di donne e uomini che hanno scelto un lavoro diverso. Un lavoro fatto si anche di sacrifici e di rinunce ma che i Forestali svolgono con vera e forte passione».
La Federazione Nazionale della Sicurezza della Cisl continuerà la battaglia sindacale in ogni sede ed in tutti i modi per garantire al personale il mantenimento di quei diritti faticosamente conquistati e garantire allo stesso tempo un efficiente e riorganizzato Corpo di Polizia Forestale. Non bisogna dimenticare che la militarizzazione del personale comporterebbe, infatti, la perdita del diritto di aderire ad associazioni sindacali, secondo quanto previsto dalla legge italiana. Di diverso avviso sono la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e la Corte di Giustizia Europea, che nel 2001 e nel 2014 hanno riconosciuto il diritto di rappresentanza sindacale anche per il personale militare.
In un comunicato congiunto, le sigle dei Forestali annunciano di aver dato mandato a un pool di legali per promuovere un ricorso di fronte alla Corte di Giustizia Europea per vedere di nuovo sancito, in conformità con i precedenti giurisprudenziali, il diritto anche per i Carabinieri di libera costituzione e associazione sindacale.