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  • Covid, lavoro e welfare al centro del Consiglio Generale Cisl Marche

Si è tenuto oggi in videoconferenza il Consiglio Generale della Cisl Marche. Al centro dei lavori, che hanno visto la partecipazione della Segretaria Confederale nazionale della Cisl, Daniela Fumarola, l’emergenza sanitaria, sociale ed economica causata dalla pandemia di Covid 19. Una crisi multidimensionale che ha fatto riemergere paure, rabbia e inquietudini della nostra società, come dimostrano il fermento nelle piazze e l’aumento delle violenze di genere, soprattutto in ambito domestico. In apertura della seduta, non a caso, il Segretario Generale della Cisl Marche, Sauro Rossi, ha voluto ricordare la Giornata Mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, celebrata mercoledì scorso.

 

«Dalla prima fase dell’emergenza non abbiamo tratto i giusti insegnamenti – ha dichiarato Rossi -. La situazione sanitaria è frutto di ritardi della politica, a tutti i livelli: gli effetti del Recovery Found si faranno sentire solo nella seconda metà del 2021, i fondi per il potenziamento delle terapie intensive sono stati sbloccati solo a settembre, la delibera della Giunta Regionale per il potenziamento dell’assistenza territoriale è stata licenziata il 16 novembre, solo 11 giorni fa, e la campagna vaccinale anti-influenzale è in evidente ritardo».

Oltre all’emergenza sanitaria, c’è un quadro economico allarmante: «I dati dimostrano che l’impatto di questa crisi è doppio rispetto a quella del 2008 – prosegue Rossi -. La ripresa sarà lenta e difficile. Facciamo i conti con le esigenze di rientro del debito, con disuguaglianze stridenti e con una disoccupazione giovanile e femminile che riduce la nostra capacità di crescere: occorre un Patto Sociale capace di indirizzare le risorse disponibili per rafforzare il welfare, valorizzare istruzione, formazione e lavoro di qualità, favorire una riconversione in ottica di sostenibilità sociale ecologica ed economica. Le attuali misure previste nella prossima Legge di Stabilità non ci convincono: mancano risorse sufficienti per investimenti, riforme, rinnovo dei contratti e sostegno degli ammortizzatori sociali, con disattenzioni evidenti sui temi della non autosufficienza e delle politiche industriali».

Ma l’interlocutore principale rimane la Regione: «Stiamo provando a riallacciare i rapporti istituzionali – sottolinea Sauro Rossi -. Fino ad oggi, abbiamo avuto solo due o tre appuntamenti di carattere generale con il Presidente Acquaroli e con alcuni assessori. Da non trascurare i segnali di allargamento  della partecipazione, ma sarà importante capire se si passerà presto ad un confronto concreto con i soggetti economici e sociali».

 

Un primo obiettivo raggiunto, nel confronto con la nuova amministrazione regionale, è l’importante accordo per il riconoscimento economico al personale sanitario impegnato a fronteggiare l’emergenza Covid, ma adesso si apre la partita del bilancio 2021: «Finora, nella manovra di assestamento, non ci sono state discontinuità rispetto alla Giunta precedente – conclude il Segretario Generale della Cisl Marche – ma vorremmo capire quali saranno le priorità per il futuro: il decremento del PIL, un dato peggiore rispetto alla media nazionale, è un elemento che merita attente valutazioni su come rilanciare la nostra economia, individuando precise priorità, a partire dalle aree colpite dal sisma».

«Non si tratta solo di uscire dal Covid – aggiunge Daniela Fumarola, Segretaria Confederale della Cisl Nazionale -. Le regioni del Centro devono recuperare un gap che viene da lontano, dalla crisi del 2008. Dobbiamo continuare a lavorare per garantire la coesione sociale e progettare lo sviluppo, dando sicurezze e prospettive a milioni di lavoratori, famiglie e pensionati che stanno pagando un prezzo altissimo in termini non solo economici».

Il “rimbalzo”, evocato dal ministro Gualtieri, «è un miraggio se non si creano le condizioni per ancorare al mondo del lavoro soprattutto le fasce più fragili della popolazione, come donne e giovani.  Purtroppo, gli stanziamenti previsti nel prossimo futuro sono insufficienti. Il vaccino della ripresa – insiste Fumarola - si chiama investimenti: occorre una strategia più coraggiosa da parte del Governo per recuperare le aree deboli del Paese che erano rimaste indietro ancora prima dell’emergenza Covid».