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  • Dipendenti pubblici: mobilitazione CISL negli Enti Locali, Sanità Pubblica e Funzioni Centrali fino al 16 aprile

Dopo la conclusione del Congresso nazionale della CISL Funzione Pubblica, tenutosi a Roma il 10 aprile scorso, le delegate e i delegati marchigiani sono tornati nei rispettivi enti per avviare una mobilitazione su tutto il territorio. L’iniziativa si concluderà il 16 aprile, data in cui si chiuderanno i seggi per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) nei luoghi di lavoro pubblici. La mobilitazione, promossa dalla CISL FP, coinvolge i settori della Sanità Pubblica, degli Enti Locali e delle Funzioni Centrali

«Abbiamo scelto la responsabilità – spiega Alessandro Moretti, neoeletto segretario regionale della CISL Funzione Pubblica Marche – e firmato il CCNL delle Funzioni Centrali, garantendo agli addetti di ministeri, agenzie ed enti pubblici non economici sia aumenti contrattuali che migliorie normative. Purtroppo, questo non è stato possibile per i lavoratori della Sanità pubblica e degli Enti Locali, a causa della mancata disponibilità alla sottoscrizione da parte di altre sigle sindacali.»

Una situazione, denuncia Moretti, che ha finito per penalizzare ulteriormente categorie già storicamente sottopagate rispetto alla media europea. Per la CISL FP, la contrattazione collettiva resta uno strumento fondamentale per dare voce al lavoro pubblico e costruire servizi più efficaci. Tra le priorità segnalate dal sindacato vi sono l’adeguamento del valore del buono pasto (fermo al 2014), il miglioramento delle tutele in caso di malattia professionale o infortunio, il trattamento economico delle assenze per terapie salvavita, la proroga delle progressioni verticali, lo sviluppo del lavoro agile, la settimana lavorativa su quattro giorni e la detassazione dei premi di produttività.

«Per la CISL – prosegue Morettiil vero referendum sul futuro del lavoro pubblico sarà dato dai voti delle lavoratrici e dei lavoratori il 16 aprile. Solo un mandato forte potrà permetterci di chiudere rapidamente i rinnovi contrattuali ancora aperti. In caso contrario, il rischio concreto è la paralisi della contrattazione e la perdita di importanti opportunità per il personale.»

La CISL FP guarda con interesse alla conversione in legge del decreto “Pubblica Amministrazione” e chiede al Governo di intervenire su nodi strutturali, come il superamento del tetto al trattamento accessorio previsto dall’art. 23, comma 2 del D.Lgs 75/2017, il rifinanziamento dei fondi per la contrattazione integrativa degli enti locali e lo sblocco delle risorse per il welfare integrativo. «Se queste misure saranno confermate – conclude il segretario regionale – diventerà ancora più urgente chiudere il CCNL delle Funzioni Locali 2022–2024, per trasformare queste opportunità in risultati concreti a favore delle lavoratrici e dei lavoratori.»