SAN BENEDETTO – Una platea gremita quella che nella mattina di oggi, 28 gennaio, ha preso parte al Consiglio generale della Ust-Cisl di Ascoli Piceno-Fermo svoltosi presso l'hotel Calabresi. Alla presenza del segretario nazionale della Cisl Raffaele Bonanni, i presenti sono stati chiamati a rinnovare i vertici della segreteria provinciale che passa al fermano 48enne Alfonso Cifani, dopo un anno di gestione da parte dell’ascolano Antonio Angelini. Cifani, segretario Femca Cisl (Chimica, energia e moda) dal 2001, resterà in carica per i prossimi due anni. Il nuovo segretario provinciale, subito dopo la sua nomina, ha espresso la necessità di non abbassare la guardia dal punto di vista occupazionale e ha voluto sottolineare l’importanza della sinergia che deve esserci tra Ascoli e Fermo «realizzando piattaforme territoriali per definire le priorità di intervento, visto che la situazione lavorativa è differente: nel fermano l’imprenditoria locale soffre e riduce il personale, ma riparte. Ad Ascoli, le multinazionali arrivate ai tempi della Cassa del Mezzogiorno invece chiudono e se ne vanno». Cifani non sarà solo ma sarà affiancato anche due donne Teresa Ferretti e Paola Federici, che con la loro presenza fanno sì che la Cisl di Ascoli e Fermo diventi la prima e l’unica segreteria provinciale con due rappresentanti di sesso femminile. Ma il consiglio di questa mattina è stato animato soprattutto dal segretario nazionale Raffaele Bonanni che ha subito voluto liquidare con un secco No comment il corteo che si stava svolgendo in contemporanea ad Ancona per lo sciopero dei metalmeccanici proclamato dalla Fiom-Cgil contro l’accordo Fiat. Ma non per questo cerca di edulcorare i termini Bonanni quando, fuori dall’intervista ufficiale si rivolge alla sala gremita dai colleghi Cisl dicendo: «Nello sciopero odierno hanno raggiunto sì e no l’11% di adesioni. Siamo stufi di sopportare una realtà sindacale, che oggi non voglio neppure nominare, la quale disattende gli obblighi del pluralismo sindacale e anche quelli democratici, mettendo in atto comportamenti “nazi”. Sì perché così vengono chiamati coloro che fanno violenza e intimidiscono. Io ricevo in media dieci minacce di morte al giorno, ma la Cisl non si piega». E lì è scattato l’applauso. Poi al grido di Dieci, cento, mille Mirafiori, Bonanni ha infine esortato gli imprenditori marchigiani: «Spero che inizino ad avvicinarsi al concetto di contratti aziendali e quindi all’idea di mettere insieme chi produce e ridistribuire parte degli utili agli operai, battagliando contro una politica fatta di distributori di risorse pubbliche». «Bisogna guardare avanti – ha concluso il segretario nazionale – negli ultimi cinque anni nessuno ha fatto investimenti qui nelle Marche come nel resto d’Italia: è impensabile realizzare lavatrici come si faceva negli anni Cinquanta, non siamo negli Emirati Arabi, non viviamo sopra dei giacimenti di petrolio. È ora di cambiare gioco, dobbiamo piazzare meglio il territorio. Come? Facendo arrivare gli investimenti e facendo contare meno la politica». Il prossimo 11 febbraio la Cisl sarà nelle piazze italiane di tutte le regioni per chiedere una nuova politica fiscale e rivedere le «uscite incustodite, o le vittime -puntualizza Bonanni – saranno sempre i pensionati e i lavoratori» 28 gennaio 2011 In allegato la rassegna stampa: Corriere Adriatico Il Messaggero Il Messaggero Il Resto del Carlino Quotidiano Il Segnale S. Benedetto-Ascoli Piceno