E' un appello accorato e preoccupato quello che i tre referenti provinciali CGIL CISL UIL , Simona Ricci, Claudio Bruscoli, Riccardo Morbidelli rivolgono a tutti gli attori sociali e istituzionali del territorio provinciale e alla Regione Marche: non c'è più tempo da perdere, occorre agire immediatamente per fronteggiare l'emergenza lavoro e le sue drammatiche ricadute sociali e individuare strategie comuni per un nuovo modello di sviluppo della nostra provincia.
I dati sono allarmanti: i disoccupati nella provincia di Pesaro sono cresciuti in un solo anno del 54% rispetto alla media marchigiana del 39%. Persi dal 2010 al 2013 6mila posti di lavoro nel manifatturiero con la chiusura di 650 imprese in un solo anno (-1,7%), rispetto al dato marchigiano (-1,1%). I redditi e i consumi per abitante sono diminuiti del 3,6% e del 1,5%, un punto percentuale in più della media marchigiana.Impressionanti i numeri della cassa integrazione, sfiorano il tetto degli 11 milioni di ore nel 2013 (con un incremento anno su anno del 39,2%).
Questi dati raccontano un territorio in profondissima crisi e per questo i sindacati lanciano un appello e una serie di richieste alle istituzioni. “Per primo - afferma Bruscoli – vogliamo qualcuno pronto a dialogare con noi di queste tematiche. Chiediamo alla Regione Marche e al Ministero dello sviluppo economico la possibilità di applicare al territorio le misure per riconoscere ai settori manifatturieri, in particolare al distretto legno-mobile, le caratteristiche di area a crisi complessa”.
Poi l’appello al sistema produttivo di puntare su innovazione, ricerca e occupazione qualificata. “Non c’è ripresa che tenga – continua Bruscoli – se si continua a chiudere e riaprire imprese senza investire nella qualità del processo produttivo e nell’occupazione stabile. Noi siamo disponibili a costruire un sistema di relazioni industriali che sostenga questi processi.”
Per quanto riguarda il welfare ai Comuni della Provincia chiediamo che rafforzino gli interventi sociali, che si rifinanziano i fondi anticrisi, che si salvaguardi la spesa per il welfare e per i servizi educativi e si avvii un grande processo di innovazione e di messa a sistema del welfare locale. Chiediamo alla Regione, inoltre, di attivarsi immediatamente per garantire la continuità dei servizi all’impiego e alla formazione e rafforzare il proprio impegno sul tema della legalità, della lotta all’evasione e all’elusione fiscale.