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  • Fano - Grosseto: Cisl e Cgil preoccupate dalla presa di posizione del Dg di Confindustria Marche Nord
Comprensibile la dura presa di posizione del Sindaco Gambini rispetto alle dichiarazioni fatte, sabato scorso nell'incontro di Borgo Pace, dal Direttore Generale di Confindustria Marche nord, nonché Vice Presidente regionale di CCIA MARCHE, in merito alla nota vicenda del completamento della importante infrastruttura stradale Fano-Grosseto, invocata a gran voce dai sindaci presenti. 
 
Le dichiarazioni del dirigente confindustriale sono state sorprendenti e per certi aspetti incomprensibili, visto che proprio gli industriali, da tempo lamentano la difficoltà ad operare e promuovere nuovi investimenti nella provincia di Pesaro Urbino a causa del mancato completamento dell'arteria e della carenza di infrastrutture necessarie (trasporti, collegamenti internet veloce, ecc.). 
 
Fa riflettere, ma rimane incomprensibile, la presa di posizione degli industriali pesaresi, ma anche del sistema camerale, che sottolineano la maggiore utilità della Quadrilatero rispetto alla storica superstrada che avrebbe il compito di avvicinare la sponda adriatica a quella tirrenica, notoriamente più attrezzata per i collegamenti internazionali. Sembra quasi un velato disimpegno verso l'entroterra pesarese, nonostante insiste una storica presenza manifatturiera di tutto rispetto (settore mobiliere, gommaplastica, mangimifici, ecc), che pure necessita di un adeguato sistema infrastrutturale per continuare ad operare nel territorio. 
 
CGIL e CISL URBINO esprimono forte preoccupazione per queste dichiarazioni che suonano come un campanello di allarme. 
 
Allo stesso modo, sono altrettanto disarmanti le dichiarazioni di diversi sindaci, che rivendicano con forza un maggiore impegno del governo centrale ad incrementare la dotazione finanziaria della Provincia e degli Enti Comunali per sostenere lo sviluppo dell’entroterra, mentre continuano a difendere identità amministrative infinitesimali, senza tener conto dell'evoluzione del mondo globalizzato che impone di rivedere i costi e assetti per reggere le sfide della sostenibilità sociale e ambientale dello sviluppo.
 
CGIL e CISL URBINO sono convinti che la strada praticabile per riportare cittadini e lavoro in territori ormai asfittici di popolazione residente resta quella di fare sistema attraverso l’associazionismo o le fusioni dei comuni se si vuole attirare risorse ed investitori. 
 
Promuovere fusioni, o almeno la gestione associata dei servizi comunali, può essere la nuova scommessa per amministratori e cittadini per evitare il rischio che il processo di invecchiamento e spopolamento, unito alla perdita di interesse, consegni buona parte della provincia pesarese ad un oblio ingiustificato con costi sociali sempre più ingenti.