• Home/
  • Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

25 Novembre 2011

Tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e ha invitato i governi, le organizzazioni internationali e le ONG ad organizzare attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica in quel giorno.

In Italia istituzioni e vari enti celebrano questa giornata celebrata in ricordo delle tre sorelle Mirabal, deportate, violentate e uccise il 25 novembre 1960 nella Repubblica dominicana, attraverso iniziative politiche e culturali.

"E' un appuntamento - dichiara, Liliana Ocmin, Segretario confederale della Cisl in vista della celebrazione - che con il passare degli anni non solo conserva vivido il suo messaggio smentendo ogni forma di mera ritualità, ma rafforza la propria azione di richiamo e di stimolo ponendosi come passaggio fondamentale per una rilettura concreta della situazione mondiale in tema di diritti e libertà delle donne. Come ci ricorda l'Agenzia UN Women, sebbene ci siano stati notevoli progressi nelle politiche nazionali volte a ridurre la violenza sulle donne, più di cento Paesi sono privi ancora di una legislazione specifica contro la violenza domestica e più del 70 % delle donne nel mondo sono state vittime nel corso della loro vita di violenza fisica o sessuale da parte di uomini. La violenza, inoltre, influendo negativamente sui risultati scolastici delle donne, sulle loro capacità di successo lavorativo e sulla loro vita pubblica, allontana progressivamente le società dal conseguimento del rispetto dei principi di uguaglianza e pari opportunità. Quest'anno, la CSI, Confederazione del Sindacato Internazionale, per l'occasione, dedica un'attenzione speciale alla condizione delle donne nella Repubblica Democratica del Congo: il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione ha registrato 17.500 casi di violenza nel 2009 in tutto il Paese e più di 9.000 casi nel 2010 nelle sole aree a Nord e a Sud della provincia di Kivu. Come Cisl, condividiamo e riteniamo importante questa iniziativa perché l'entità e la crudeltà della violenza in questa parte del mondo, come in altre parti, richiedono la solidarietà di tutto il movimento sindacale. Anche in Italia, nonostante la recente introduzione di norme più rigorose, i casi di violenza e discriminazione permangono numerosi. Per quanto detto, seppur nella consapevolezza di aver percorso un altro tratto di strada insieme nella giusta direzione, non possiamo abbassare la guardia, anzi i risultati positivi raggiunti ci incoraggiano sempre di più ad andare avanti nel nostro impegno quotidiano rendendolo spesso straordinario. Il Manifesto che abbiamo elaborato quest'anno vuole rappresentare proprio questa nostra continuità d'azione nel solco delle indicazioni contenute nella "Piattaforma Cisl sulla prevenzione della violenza sulle donne e i minori". Restiamo convinte che la violenza non può essere considerata solo un problema di ordine pubblico, ma, come ha suggerito il Presidente della Repubblica in più di un'occasione, "ai necessari interventi di tipo repressivo, da esercitare con rigore e senza indulgenza, si debbono affiancare azioni concrete per diffondere, in primo luogo nella scuola e nella società civile, una concezione della donna che rispetti la sua dignità di persona e si opponga a volgari visioni di stampo meramente consumistico spesso veicolate anche dal linguaggio dei media e della pubblicità. Solo così sarà possibile creare una cultura di autentico rispetto nei confronti delle donne." Per fare questo è necessario il concorso di tutte le forze sociali. Per quanto ci riguarda confermiamo il nostro impegno che, a partire dai luoghi di lavoro, sarà, come sempre, a tutto campo".