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  • Gli auguri della Cisl alle donne

Care amiche,

quest’anno nel fare a tutte voi gli auguri per l’8 marzo vorrei condividere questa riflessione. Sappiamo che questa giornata ha in sé una forte carica simbolica che è bene non perdere ma che, nello stesso tempo, non può esaurire la portata di un impegno nel quotidiano che ognuna di noi porta avanti in una dimensione individuale e collettiva a casa, nel lavoro, nel proprio territorio.

Oltre i momenti di festa e di celebrazione, che pure hanno un senso nella misura in cui ci riportano a una convivialità che crea comunità o a un recupero memoriale che, soprattutto nelle nuove generazioni (ma non solo) ricrea pensiero comune, la nostra militanza nella Cisl sostanzia di valori e idealità questa giornata. Siamo in una fase estremamente delicata della vita economica e sociale del nostro Paese ed è proprio questo il momento più adatto per un rilancio delle politiche di genere, per renderle più rispondenti agli obiettivi ancora da raggiungere, a partire da un mercato del lavoro più inclusivo per le donne, giovani e meno giovani. Per le donne lavoro e cura della dimensione familiare non possono essere sfere scindibili: ogni giorno in tutto il Paese e nel nostro territorio marchigiano le donne devono fare i conti con il lavoro dentro e fuori casa, con una organizzazione dei tempi sbilanciata che spesso riversa su di loro il peso delle responsabilità. Lavoro e sistema di servizi alla persona e alle famiglie sono più che mai il fronte congiunto del nostro impegno. Per la Cisl è necessario ripensare un sistema di welfare anche integrato e aperto alla mutualità ma con una sapiente governance che eviti la tentazione di sovraccaricare le stesse famiglie, e in particolare le donne, nella perversa dinamica del “fai da te” o del “si salvi chi può”, un welfare capace di incidere sulle dinamiche familiari e favorire la liberazione delle energie professionali e occupazionali delle donne, ancora spesso schiacciate da quel “soffitto di cristallo”, che comprime risorse utili allo sviluppo della comunità.

Se ci confrontiamo con altre realtà europee si evidenziano i nostri ritardi sia sul fronte dell’occupazione femminile sia su quello dei servizi alla famiglia e questi ritardi allarmanti si ripercuotono proprio sulle donne in termini di tempi di ingresso nel mercato del lavoro, in termini di reddito individuale e familiare e quindi anche in relazione al futuro pensionistico. Bisogna lavorare tutti insieme, donne e uomini, per rendere meno costoso conciliare famiglia e lavoro, ma anche per trasformare il posto di lavoro in un luogo dove i talenti degli individui al di là del genere, siano valorizzati, in una dimensione armonica tra vita professionale e vita familiare.

Come donne del Sindacato crediamo che la chiave per invertire questa tendenza dannosa per l'economia del nostro Paese sia la contrattazione, strumento centrale per realizzare politiche di conciliazione e di flessibilità che liberino il tempo delle donne e ne favoriscano non solo l'ingresso, ma anche la permanenza e la crescita professionale nel mercato del lavoro. Passione, ragione, lungimiranza, attitudine al confronto sono qualità che non ci mancano, come dimostra la storia anche del nostro territorio: con il contributo di tante donne abbiamo costruito tanto, oggi con il contributo di ognuna di noi possiamo costruire quel che ancora manca.

Auguri!  

                                                                                      Cristiana Ilari

                                                                  Segretario provinciale Cisl Ancona