Ieri le organizzazioni sindacali si sono incontrate con l’intero C.d.A. di Aerdorica. Un incontro interlocutorio che è servito per condividere le priorità da affrontare nel corso delle prossime settimane.
Il primo argomento ha riguardato le retribuzioni arretrate che ad oggi ammontano ad 1.5 mensilità. Si è concordato che saranno interamente pagate appena arriveranno i 3 milioni di euro dalla Regione, che sembra siano stati deliberati nella giornata odierna. Chiediamo quindi alla Regione di fare in modo che siano messi a disposizione più velocemente possibile.Risorse che saranno comunque interamente utilizzate per far fronte ai debiti contratti con l’INPS e per le retribuzioni future.
Ad iniziare dal prossimo incontro già fissato per venerdì 4 marzo si inizierà ad approfondire il piano di sviluppo di medio e lungo termine dell’aeroporto e le iniziative da mettere in atto nel breve periodo per tentare di portare in utile il bilancio 2016. Un percorso complesso e tortuoso che dovrà basarsi su un rapporto trasparente e di pieno coinvolgimento dei lavoratori.
I 105 lavoratori di Aerdorica si sono riuniti il 1 febbraio in assemblea per stabilire il proseguimento dello stato d'agitazione.L'assemblea ha deciso di proseguire lo stato d’agitazione: i rappresentanti dei lavoratori saranno convocati dal Prefetto entro otto giorni per discutere la questione degli stipendi che, se non risolta, porterà alla proclamazione dello sciopero. Contestualmente, è stato richiesto un incontro con il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, e con il presidente e i capigruppo del Consiglio regionale per illustrare quello che è accaduto negli ultimi anni e per consegnare le richieste dei 102 dipendenti.
Lunedì 25 gennaio si era svolto l'incontro tra i sindacati e l'assessore alle Infrastrutture Anna Casini per parlare della situazione dell'aeroporto Raffaello Sanzio. Al tavolo, oltre all'assessore e vicepresidente della Giunta regionale, erano presenti il segretario della Cisl Marche con delega ai Trasporti Marco Ferracuti, il segretario regionale della Uil Graziano Fioretti e il segretario regionale della Cgil con delega ai Trasporti Marco Manzotti. Il confronto ha toccato i nodi ancora insoluti dell'accidentato iter di privatizzazione dello scalo marchigiano, ma dall'incontro non è emersa ancora emersa una strategia per uscire dall'impasse
«È stato un incontro interlocutorio - spiega Marco Ferracuti - ci riuniremo ai primi di febbraio. L'assessore è pienamente consapevole della situazione: abbiamo condiviso la preoccupazione per lo scenario molto complesso e ormai compromesso in cui vive l’aeroporto, ma purtroppo nessuno riesce a prefigurare quello che potrà accadere. Si va a gara subito, e quindi ci si concentra sul bando per la privatizzazione, oppure si vuole prima rendere il Sanzio più appetibile e si punta perciò sulla ristrutturazione dell’azienda? Novaport è ancora un possibile acquirente? E se sì, non si profila un conflitto di interessi, dal momento che nel nuovo Cda c’è proprio quell’Andrea Delvecchio che si era occupato della procedura di acquisizione del Sanzio per conto della russa Novaport?».
Occhi puntati sul bilancio 2015, che potrebbe essersi chiuso in disavanzo: «Ciò aggraverebbe ulteriormente l’indebitamento, pari a 40 milioni di euro, e si prospetterebbe il rischio di fallimento. - sottolinea Ferracuti - In quel caso, chi pagherebbe? La proprietaria è la Regione, perciò l’onere ricadrebbe sui cittadini e questo va evitato. Bisogna capire se i 6 milioni stanziati dalla Giunta precedente si profilano come aiuti di Stato. Se per questa ragione non possono essere erogati, la questione si fa ancor più seria».
Quel che è certo, è che la ristrutturazione non potrà passare attraverso tagli ai servizi e all'organico: «Sono già all'osso. Nell’incontro abbiamo spiegato che il costo del lavoro ha una percentuale importante, ma se si vuole recuperare efficienza e pareggiare il bilancio, non è sui servizi e sull’organico che si può intervenire, perché sono già all’osso. Se ci sono consulenze che possono essere eliminate, bene, ma il lavoro aeroportuale è regolato da leggi nazionali e internazionali che definiscono l’organico. Per esempio, è stabilito per legge che debbano esserci 15 lavoratori impiegati nella sicurezza, 5 per ogni turno».