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  • Indesit: riaprire subito il confronto per tutelare lavoro e produzioni

indesit_sciopero Dichiarazione del Segretario nazionale Fim Cisl Anna TROVO’

L’incontro fiume presso il Ministero dello Sviluppo Economico tra Fim, Fiom, Uilm e la Indesit Spa, alla presenza del Sottosegretario De Vincenti e del dott. Castano, si è interrotto questa mattina dopo 15 ore di trattativa con un mancato accordo e la decisione dell’ azienda di aprire la procedura di licenziamento per 1.400 lavoratori.

La vertenza si era aperta nel mese di giugno quando Indesit aveva annunciato un piano industriale che prevedeva la chiusura di due impianti produttivi e tagliava 1425 posti di lavoro come conseguenza della delocalizzazione produttiva di Indesit in Polonia e in Turchia e della crisi economica in atto. Tale piano era stato da subito giudicato negativamente dal sindacato e dai lavoratori e solo dopo le iniziative di mobilitazione è emersa la volontà delle parti di non abbandonare il tavolo negoziale e continuare la trattativa.

Nella trattativa odierna sono emerse importanti novità sulle quali l’azienda si era resa disponibile a trattare. Nel dettaglio la richiesta mirava a dare alle fabbriche italiane missioni produttive esclusive e specializzate sulle produzioni di gamma alta, quelle con maggiore marginalità, tali da tutelare i lavoratori e nel contempo, mantenere i livelli occupazionali utilizzando anche gli ammortizzatori sociali, privilegiando tra questi, l'utilizzo dei contratti di solidarietà senza prevedere licenziamenti.

La proposta inoltre prevedeva per il polo produttivo di Caserta, la specializzazione produttiva sul frigorifero da incasso e sui piani cottura a gas con il rientro in Italia di produzioni di frigoriferi, oggi realizzate in Turchia, e dei piani cottura destinati, nel piano originale predisposto dall'azienda, alla fabbrica di Indesit collocata in Polonia confermando il trasferimento delle produzioni di lavatrici di gamma bassa. Mentre per il polo produttivo di Fabriano, la specializzazione produttiva sui forni da incasso e sui prodotti speciali (professionali) per gli stabilimenti di Albacina e di Melano, ri-internalizzando la produzione di forni finora acquistati all'estero. Infine per il polo produttivo di Comunanza prevista la specializzazione produttiva sul lavaggio, confermando la produzione in Italia di tutte le lavatrici di gamma alta a carica frontale.

Su questi contenuti non è stato possibile, tuttavia nonostante la lunga trattativa, raggiungere un accordo condiviso che rimane per la Fim un obiettivo alla portata delle parti.

Con l’interruzione del negoziato in corso e l’apertura della procedura di mobilità da parte di Indesit oggi, si introducono elementi di drammatizzazione e aumentano le criticità già presenti nel confronto. Si è trattato di un atto di rottura unilaterale pesante per il suo significato ed esplosivo per i suoi effetti se dovesse essere portato a termine.

Riteniamo quindi necessario recuperare il buonsenso e lavorare affinché venga riaperto il confronto e definito un accordo che confermi le fabbriche italiane e gli organici mantenendo i livelli occupazionali.

Roma, 19 novembre 2013 Ufficio Stampa FIM CISL

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