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  • Matelica, salvate tre grandi aziende

Tre grandi aziende sono state salvate dal fallimento e tanti posti di lavoro sono stati mantenuti, con un buon ritorno per l'indotto. Le strategie con cui si è arrivati a trovare nuovi imprenditori per rimettere in piedi le aziende in difficoltà sono state illustrate ieri a Matelica dai rappresentanti delle federazioni provinciali confederali e dei metalmeccanici Cgil, Cisl Fiom Cgil e Fim Cisl. La crisi a Matelica. Le cifre della crisi abbattutasi sul territorio di Matelica parlano di 153 lavoratori in mobilità e 228 licenziati, per un totale di 381 persone rimaste senza lavoro, rispetto alle 4.800 di tutta la provincia di Macerata. «Una crisi devastante — sostiene il Segretario generale della Cisl di Macerata, Marco Ferracuti — che ha colpito pesantemente un territorio con una forte vocazione metalmeccanica» Le azioni di salvataggio. Le imprese in questione sono la Villeroy&Boch - Vitaviva di Castelraimondo, la Cesari Giovanni spa di Matelica e la A. Merloni Cylinders & Tanks di Matelica, Sassoerrato (An) e Costacciaro (Pg). Tre situazioni diverse tra loro: per la Cesari, che aveva una estrema mancanza di liquidità, la soluzione e stata la nascita della Cesari Hydro: dopo una trattativa delicatissima sono stati salvati tutti  i 28 lavoratori rimasti, che avranno la possibilità di essere riassunti entro  24 mesi. La vendita della A. Merloni all’azienda di Luciano Ghergo, ha permesso di conservare tutti i 150 posti di lavoro. La Villeroy&Boch, scesa a 34 dipendenti, è stata infine acquisita dalla tedesca Certina.  Aziende "cotte", salvate in silenzio . «Se siamo rimasti in silenzio in questi mesi –sostiene Stefania Montagner, Segretaria della FIM CISL - è stato perché non sempre l'informazione aiuta a tutelare i lavoratori quando sono in atto trattative con le imprese. II nostro impegno ci ha permesso di salvare tre imprese che sotto il profilo aziendale potevano essere ritenute 'cotte' grazie a nuovi proprietari acquirenti, che hanno dato nuove prospettive. Resta comunque ferma la necessità di vigilare e monitorare la situazione. I piani di recupero e l'importanza del credito. I salvataggi sono stati possibili grazie ad imprenditori che hanno elaborato piani industriali di recupero dell’occupazione e dei posti di lavoro. Gli accordi, sebbene importanti, non risolvono tutti i problemi e vanno successivamente gestiti. «Certo è - sostengono i rappresentanti sindacali - che senza un sistema creditizio che ha il coraggio di finanziare i progetti non si va da nessuna parte».