Nei giorni scorsi si è svolto un incontro con il Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, avente come oggetto la ipotesi di aggregazione della società Megas.net con Marche Multiservizi. Abbiamo chiesto con forza questo incontro per avere tutti i chiarimenti necessari su questo processo, dopo le anticipazioni e le polemiche che abbiamo letto sulla di stampa.
In questo senso l’incontro è stato certamente positivo, perché abbiamo ricevuto spiegazioni dettagliate su vari aspetti della vicenda, e soprattutto rassicurazioni sul percorso che non potrà partire, senza le necessarie verifiche e approfondimenti, che saranno contenuti nel piano di fattibilità che la stessa Provincia dovrà produrre. Allo stesso tempo il Presidente Tagliolini ha assicurato che in caso di attivazione del processo di aggregazione, la Provincia attiverà un percorso di confronto e approfondimento con i soggetti sindacali e con gli alti soggetti rappresentativi interessati a tali dinamiche.
Abbiamo ribadito al Presidente che il sindacato ha da sempre perseguito l’obiettivo di una razionalizzazione nella gestione dei sevizi pubblici locali non solo nel nostro territorio. Per noi questi processi, di natura anche industriale, generatori di economie di scala, creano le indispensabili premesse per giungere al contenimento delle tariffe, all’incremento degli investimenti, al miglioramento dei servizi erogati e la creazione di nuova occupazione, sempre più professionale, nell’auspicio che in questo modo si possa tendere a un modello di sviluppo locale improntato alla sostenibilità e alla qualità.
Con questo approccio valutiamo l’ipotesi di unificazione tra Megas-Net e Marchemultiservizi su cui i sindaci si dovranno pronunciare e i vantaggi che ne possono derivare. Per questa visione di lungo periodo non abbiamo condiviso le prese di posizione di quegli amministratori che hanno intravisto nelle aggregazioni solamente l’occasione di fare cassa, anteponendo interessi contingenti a progetti di lungo periodo.
CGIL CISL e le rispettive categorie, hanno ribadito con convinzione che il trasferimento delle quote di Megas-Net in Marchemultiservizi rafforzerà la presenza del pubblico in questa ultima società, dopo la corsa alla vendita di azioni da parte di alcune amministrazioni a cui abbiamo assistito nel recente passato e potrà essere l’occasione per ridefinire le regole di governance dell’azienda per renderla più sensibile alle istanze e ai bisogni del territorio.
Nell’incontro abbiamo sostenuto che una nuova Marchemultiservizi, più patrimonializzata, più consolidata, potrà garantire una maggiore tutela delle professionalità che vi lavorano proiettandola in un ambito con maggiori prospettive di crescita. In questo modo si difendono gli asset dei comuni.
I progetti che Megas-Net ha in corso in diversi comuni dovranno continuare con Marchemultiservizi, i servizi offerti nell’illuminazione pubblica e nel risparmio/efficientamento energetico potranno avere un nuovo impulso anche per la presenza di divisione dedicata a tale scopo presente nel socio privato, Hera.
Inoltre, elemento tutt’altro che trascurabile per il sindacato, i dipendenti di Megas-Net avranno continuità occupazionale dopo le incertezze degli ultimi anni che ricordiamo hanno prodotto licenziamenti all’interno della stessa azienda.
Lo stesso Presidente Tagliolini ha sottolineato che tale processo di aggregazione rientra entro quanto previsto dalla “legge Madia”, nonché da una prospettiva lungimirante avente come obiettivo di lungo periodo anche quello di salvaguardare l’azienda Megas-Net da rischi di carattere finanziario, anche alla luce di eventuali riduzioni sulle entrate prodotte dai canoni di concessione.
Megas-Net è proprietaria delle reti del gas che non sono beni demaniali (in provincia ci sono già reti private di gas) ed è anche proprietaria di una sola condotta idrica (quella del Nerone) che per sua natura alla fine della concessione tornerà nella disponibilità dei comuni, come tutte le condotte idriche ivi comprese quelle che Marchemultiservizi sta realizzando nel territorio di sua competenza. Tutto questo dovrà essere appurato e approfondito nello studio di fattibilità per sgombrare qualsiasi dubbio su alcun processo di privatizzazione della risorsa idrica che ci vede come sindacato necessariamente contrari.
Abbiamo ribadito alla provincia che tale aggregazione è senza dubbio imposta, non solo dal decreto Madia, ma soprattutto dal buon senso. Un incontro sicuramente positivo nel quale la Provincia ha sostenuto questa come una soluzione percorribile e che, una volta terminato il necessario approfondimento sulla fattibilità, sosterrà in Assemblea.