In un'intervista a Il Resto del Carlino il Segretario Generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti analizza il momento di difficoltà dell’ economia locale Diminuiscono i licenziamenti Diminuiscono i licenziamenti, ma aumenta la cassa integrazione, specie quella straordinaria. E, soprattutto, dilaga il lavoro precario. Questo il quadro della crisi quale emerge dal monitoraggio effettuato dalla Cisl, relative a primi tre mesi del 2010. «Dal primo gennaio al 31 marzo di quest'anno - spiega il segretario provinciale Marco Ferracuti - in provincia di Macerata ci sono stati 579 licenziamenti, contro i 967 dello stesso periodo del 2009. Esplode la Cigs, ma le risorse stanno finendo Un dato sicuramente positivo, ma guai a pensare che le difficoltà sono alle spalle». E, in effetti, i dati riguardanti altri fattori destano non poche preoccupazioni. «I1 calo dei licenziamenti riguarda soprattutto le aziende con più di 15 dipendenti e si spiega anche con il fatto che Confindustria e Sindacati hanno gestito con attenzione ed efficienza gli ammortizzatori sociali. La cassa integrazione ordinaria continua ad au-mentare, +12 per cento; quella straordinaria esplode: +98 per cento. E sa qual e il problema? Che le risorse stanno finendo. Sono tante le imprese che si stanno pericolosamente avvicinando al termine delle 52 settimane, la durata massima della cassa integrazione, senza che si intravedano spiragli: il rischio è che molte cessino 1'attività, con conseguenti licenziamenti». Si allungano le liste di mobilità Una tendenza confermata dall'andamento delle liste di mobilità, in cui i lavoratori licenziati vengono iscritti, per un certo periodo, in attesa di una possibile ri-collocazione. Non solo queste si allungano, segno che ricollocare i lavoratori che hanno perso il posto non è cosi semplice, anche perchè il 40 per cento ha un'età compresa fra i 40 e i 49 anni. Ma molti (circa il 61 per cento) decadono dalle liste solo per scadenza dei termini, non perche abbiano trovato un nuovo lavoro». Aumenta il lavoro precario Già, il lavoro. Ma dove, come e quando? «Altro fatto inquietante riguarda le assunzioni. Nei primi due mesi di quest'anno sono state circa 9mila. Di queste solo 1.200 sono quelle a tempo indeterminate; Seimila, più della metà, sono a tempo determinato, tutte le altre riguardano tutte le forme flessibili, utilizzate in modo sempre piu sfrenato. Basti dire che quelle intermittenti, in altre parole a chiamata in base alle esigenze di chi assume e, poi, licenzia, sono passate dalle 578 dei primi due mesi del 2009 alle 864 del primo bimestre di quest'anno. Forme di contratto di fatto senza alcuna tutela: si va verso un accentuarsi della precarizzazione del lavoro, con tutto quel che ne consegue". Un protocollo per rilanciare l’economia Ricette pronte nessuno ne ha. Di certo, c'e la volontà di fissare insieme le linee per possibili interventi di rilancio, che è quanto Cgil, Cisl e Confindustria stanno cercando di fare, con una serie di incontri al termine dei quali sarà sottoscritto un "protocollo" comune su cui coinvolgere enti ed istituzioni. "Intanto, però il Governo dovrebbe allungare la durata del periodo massimo di cassa integrazione — conclude il segretario provinciale Cisl — e ripensare iniziative, come la nuova legge sul made in Italy, che rischiano di aggravare una situazione già irta di difficoltà. Cosi come congegnata, quella legge e un incentive alla delocalizzazione selvaggia, con effetti devastanti sulle imprese, specie quelle piccole e medie, e sull'occupazione».