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  • Momento drammatico, servono risposte straordinarie

I dati occupazionali della prima parte dell'anno, ci mostrano che stiamo vivendo il momento più drammatico dall'inizio della crisi. L'apice non e' ancora stato raggiunto e le cose non miglioreranno nel 2013. La domanda non è quando finirà la crisi, ma come ne usciremo?

Non possiamo improvvisare. Le forze economiche, politiche e sociali devono sapere insieme immaginare e costruire il futuro del nostro territorio trovando una nuova vocazione produttiva.

Mettere insieme le risorse e puntare su alcuni progetti condivisi non è più rimandabile. Occorre avere il coraggio di scegliere, con la consapevolezza che di fronte ad una crisi straordinaria non si possono dare risposte ordinarie.

Il nostro è un territorio storicamente manifatturiero e non è pensabile che questa caratteristica sparisca. Dobbiamo pero' promuovere la nascita di nuovi settori produttivi e contemporaneamente aiutare a riconvertire e far crescere quelli tradizionali.

Il nostro inestimabile patrimonio museale e le bellezze paesaggistiche devono essere valorizzate e messe a sistema.Trasformare le nostre perle in un tesoro è possibile se  i 57 Comuni iniziano a lavorare in sinergia, varcando i limiti del municipio e costruendo un'offerta turistica su scala provinciale.

Il tavolo di concertazione presieduto dal Presidente della Provincia e partecipato dalle forze sociali e produttive del territorio è un occasione per compiere insieme le scelte di cui abbiamo bisogno, garantendo la coesione sociale che deve restare il viatico del nostro sviluppo.

Ogni giorno incontriamo centinaia di persone che ci raccontano la loro disperazione chiedendo aiuto e la speranza di poter credere in un futuro.

Per questo chiediamo a tutti i sindaci di aderire, partecipando con risorse proprie, al Fondo provinciale a sostegno di chi ha perso il lavoro e terminato gli ammortizzatorisociali. Insieme è possibile dare una risposta concreta alle persone e alle famiglie cheattraversano una fase drammatica e si sentono soli e vulnerabili.

Marco Ferracuti - Segretario generale della Cisl di Macerata