Anche i lavoratori della Motorizzazione Civile delle Marche sostengono la mobilitazione dei colleghi di tutta Italia ed aderiscono allo stato di agitazione indetto a livello nazionale.
La protesta è rivolta contro la decisione politica che da tempo insegue la privatizzazione della ex Motorizzazione affidando al personale interno unicamente attività residuali, con la previsione di avvalersi di soggetti privati per tutte quelle principali.
«Tutto ciò oltre a danneggiare la professionalità dei dipendenti (che continuano impietosamente a diminuire senza alcuna politica seria di recupero risorse), andrà ad incidere anche e fortemente sui criteri di imparzialità ed indipendenza di un servizio fondamentale a garanzia dei cittadini. - sottolineano Giorgio Paterna, FP CGIL e Francesco Todaro FP CISL - Peraltro è storia in Italia, che tutte le privatizzazioni (e/o esternalizzazioni selvagge) senza senso intervenute negli anni passati a tutti i livelli, hanno comportato da subito due effetti: hanno aumentato i costi e peggiorato i servizi.»
«Vogliamo questo anche in un settore così importante per la vita dei cittadini? - sollecitano i sindacalisti - Un settore legato a materie di primaria importanza dove il ruolo pubblico dovrebbe riaffermare e migliorare la propria centralità, attraverso una politica seria di assunzioni straordinarie che risponderebbe alla cronica carenza di organico, aumenterebbe l’occupazione e si potrebbe risponde bene alle esigenze di tutti in sicurezza ed a costi contenuti, come un servizio pubblico decente dovrebbe ambire nel rispetto in primis della cittadinanza.»