La difficile situazione economica ha messo a dura prova il lavoro nelle Marche, nell’industria, nell’artigianato, nei servizi, ove nel breve periodo sono purtroppo prevedibili ulteriori tensioni occupazionali. Ora il lavoro subisce un duro colpo anche nella scuola: infatti a causa dei tagli previsti dalla riforma Gelmini sono rimasti senza lavoro nella nostra regione circa 500 lavoratori della scuola, in parte insegnanti, in parte personale tecnico-amministrativo. Si tratta di lavoratori che da tempo hanno lavorato in modo precario, ottenendo solo di anno in anno o per periodi più brevi, una collocazione nel sistema scolastico e che ora di colpo restano a casa, senza prospettive alternative e con gravi disagi personali e familiari. Le organizzazioni sindacali hanno da tempo organizzato mobilitazioni e iniziative, chiedendo al Governo di farsi carico di questo grave problema sociale, di riconsiderare le scelte fatte o di costruire ipotesi alternative. Abbiamo chiesto di aprire il confronto e abbiamo avanzato proposte per mantenere nel circuito della scuola pubblica questi lavoratori e per migliorare gli ammortizzatori sociali a loro favore. I lavoratori della scuola a cui non sono stati rinnovati i contratti di lavoro devono essere impiegati per le supplenze, per progetti scolastici mirati a sostenere la qualità dell’offerta formativa, a partire dal contrasto alla dispersione scolastica, all’esercizio del diritto-dovere sull’obbligo formativo, alla salvaguardia delle piccole comunità. Questi lavoratori devono vedere il loro reddito integrato da un ammortizzatore sociale flessibile che permetta loro di rioccuparsi per brevi periodi e di avere una remunerazione mensile. La scorsa settimana c’è stato un incontro col Governo, che poi ha assunto degli orientamenti nel Consiglio dei Ministri. Ora il Governo deve concertare subito col sindacato i criteri che devono ispirare un provvedimento di legge da varare urgentemente, per dare rapidamente corpo ad iniziative a favore dei lavoratori precari rimasti a casa. Diamo atto alla Regione Marche che con l’Assessore Benatti ha avuto utili confronti con le organizzazioni sindacali e si è resa disponibile ad intervenire nel merito della delicata questione; contiamo quindi che con la Regione si possano concordare ulteriori misure, integrative di quelle che chiediamo al Governo, per favorire il sostegno al reddito e il reinserimento al lavoro di questi lavoratori con progetti mirati. Intanto continuiamo con le iniziative di mobilitazione e sensibilizzazione, a partire dalla manifestazione organizzate dalle varie sigle sindacali per il giorno 14 settembre alle ore 10 davanti alla sede dell’Ufficio Scolastico Regionale di Ancona. Ancona 7 settembre 2009 Stefano Mastrovincenzo (Segretario Cisl Marche)