COMUNICATO STAMPA
Si confermano i timori espressi dalla Funzione Pubblica CISL nei giorni scorsi: i tagli effettuati approfittando dei piani ferie diventeranno di fatto strutturali con evidente calo dei servizi offerti ai cittadini ed inevitabile incremento della mobilità passiva.
Pur consapevoli delle difficoltà economiche e dei tagli statali riteniamo che la regione debba intervenire non solo sui posti letto ma anche su altre voci quali beni e servizi, consulenze, rapporti atipici.
Non è ben chiara la "contemporaneità/simultaneità" tra riorganizzazione /riconversione ospedaliera (riduzione posti letto ospedalieri ) ed offerta rete territoriale. Contestualmente si confermano investimenti onerosi quali quelli della nuova palazzina di Fabriano per gli amministrativi dell'Area Vasta 2 mentre nella stessa Area Vasta non si pagano gli straordinari effettuati in pronta disponibilità.
E' probabile che la riduzione dei posti letto e la trasformazione di parte di essi in lungodegenza farà si che, in prospettiva, vi saranno esigenze minori di copertura del turn-over, ma la situazione emergenziale che si sta vivendo in tutta la Regione con personale sovraccaricato di compiti, che non riesce ad a recuperare riposi e con numero elevatissimo di straordinari da effettuare, rischia di protrarsi per molti mesi rendendo insostenibile la situazione.
Per questo rimangono confermati lo stato di agitazione nelle Aree Vaste 3 ( Macerata ) e 4 (Fermo) e nei prossimi giorni le Segreterie regionali unitarie di Categoria faranno il punto della situazione.
La Cisl chiede alla Regione che i confronti in Area Vasta siano reali e concreti e che si dotino i Direttori di Area Vasta di vero potere decisionale per attutire l'impatto sul territorio e salvaguardare delle specificità che, da una prima lettura della proposta regionale, sembrano non tutelate ad esempio l'ospedale di Pergola.
Inoltre si chiederà di analizzare ogni voce di bilancio per verificare se vi possono essere altre forme di risparmio oltre il taglio dei posti letto: il rischio che si paventa è infatti che gli incontri programmati siano solo di facciata . Non si tratta di campanilismi ma di capire che tipo di servizi una Regione che si ritiene "virtuosa" dal punto di vista contabile come le marche potrà erogare nei prossimi anni.
Ragionamento a parte dovrà poi essere effettuato per le due Aziende Ospedaliere e per l’ Inrca, che si vede fortemente penalizzato nel fermano. Per Marche nord bisognerà comprendere se vi siano le risorse effettive e reali per farlo decollare come nuovo polo ospedaliero in grado di abbassare la mobilità passiva verso nord, mentre per Torrette "polo regionale delle eccellenze" bisognerà ragionare sugli investimenti necessari per potenziarlo ed implementarlo. Il rischio infatti della riorganizzazione paventata è che Torrette si trovi a dover supplire le carenze dei territori effettuando un numero elevato di interventi "ordinari".
Ad oggi per esempio la chiusura dei punti nascita di Villa Igea e Recanati sta portando un enorme incremento di nascite al Salesi, già oberato di casi, con il rischio che diventi un "partificio" invece che un centro di eccellenza per i bambini, come ipotizzato dalla Regione.
La Cisl è come sempre aperta al confronto, purché sia vero, e non fittizio.
Il segretario generale Fp Cisl Marche
LUCA TALEVI
Ancona 29 Maggio 2012