E' scontro tra Poste italiane e il Sindacato di Categoria della Cisl (la FLP), dopo che l'azienda ha deciso di chiudere gli uffici di Piediripa, Sforzacosta e Montecassiano.
In un comunicato stampa il Segretario della SLP Cisl Marche Dario Dominici attacca duramente Poste italiane, accusandola di avere ormai deciso una drastica riduzione dell'offerta dei servizi sul territorio e dei livelli occupazionali.
«Presto - sostiene Dominici - i cittadini potranno accedere ai servizi solo dopo code interminabili e solo dopo aver compiuto un lungo tragitto in macchina o su un mezzo pubblico. In altre parole Poste italiane taglia i costi di gestione semplicemente approfittando di un particolare privilegio che le viene concesso, ossia quello di scaricarli semplicemente sugli enti locali e sulla popolazione».
Una strategia attraverso la quale, secondo la Cisl Slp, l'azienda mette in discussione anche il ruolo della rappresentanza. La Cisl, sindacato più rappresentativo del settore, è un avversario scomodo, e i lavoratori, tra i quali molti suoi iscritti, sono costantemente messi sotto pressione da richieste di maggiore flessibilità, di deroghe alle regole e di aumento di carichi di lavoro e di responsabilità personali.
Negli ultimi quattro anni l'impegno del sindacato è stato quello di evitare la chiusura delle aziende preservando quanti più posti di lavoro possibile, Mentre approva e certifica un bilancio assolutamente positivo invece, Poste italiane decide di chiudere 1.200 uffici postali entro l'anno, tagliando almeno 10.000 posti di lavoro.
«Ma siamo convinti - conclude Dominici - che i lavoratori e i clienti di quella che è la più grande azienda di servizi del paese, non si lasceranno ingannare ancora una volta».