I dipendenti di Poste Italiane sciopereranno in tutta Italia venerdì 4 novembre per dire no alla seconda tranche di privatizzazione dell’azienda, per effetto della quale lo Stato scendere al di sotto della soglia del 50% e si concretizzerebbe il completo collocamento in borsa del Gruppo. La manifestazione regionale programmata ad Ancona è stata revocata a seguito della ordinanza del Comune, datata 30 ottobre 2016, che vieta temporaneamente ogni eventi in edifici comunali e aree pubbliche, per motivi di sicurezza.
Al fine di dare seguito alla vertenza lavoratori e lavoratrici di Poste Italiane delle Marche parteciperanno nella stessa data alla manifestazione interregionale che si svolgerà a Bologna davanti alla sede dell'AT C.Nord di Poste Italiane.
I sindacati di categoria chiedono il ritiro del Decreto che stabilisce la ulteriore cessione delle quote, per far sì che la maggioranza di Poste Italiane rimanga pubblica, tutelando così il futuro occupazionale dei lavoratori e l’unicità aziendale.
Tra le motivazioni dello sciopero ci sono anche le condizioni di grave difficoltà in cui versano i servizi postali, settore nel quale i progetti avviati non funzionano (recapito a giorni alterni) e quelli che sarebbe necessario avviare per contenere le perdite (rilancio della logistica e dell'e-commerce) vedono l'azienda totalmente inerte.
Infine le grandi difficoltà di MP, settore nel quale le pressioni commerciali sono ormai diventate insopportabili e gli organici insufficienti, mentre migliaia di giovani part time aspettano, invano, la trasformazione del loro rapporto di lavoro a full time.
Già da ieri, 24 ottobre, e fino a mercoledì 23 novembre, è in atto lo sciopero nazionale dello straordinario. Il blocco delle prestazioni interessa tutti i lavoratori di tutte le strutture aziendali, è stato proclamato da Slp Cisl, Slc Cgil, Failp Cisal, Confsal Com e Ugl Com.
25/10/2016