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  • Poste, "Come stanno smantellando il servizio pubblico" l'allarme della Slp Cisl Marche verso lo sciopero nazionale del 4 novembre

Consegne in ritardo e posta giacente, ancora disagi per i cittadini di Urbino.  «Viste le condizioni in cui stanno lavorando i portalettere è il minimo che possa capitare  ad Urbino. – esordisce  Dario Dominici segretario regionale del SLP-Cisl il sindacato maggiormente rappresentativo di categoria -  Certo è che  la responsabilità non è degli addetti al recapito che ogni mattina, in tutta la Regione, si ingegnano per recapitare la corrispondenza nonostante l’azienda faccia di tutto per impedirlo. Come è possibile  consegnare la posta nei tempi giusti se ad esempio 6 portalettere sono senza macchina e non è cosa da poco. - continua il rappresentante dei lavoratori - Se pensiamo che i portalettere dotati di un automezzo sono 15, ciò significa che la metà di loro non viene messa nella condizione di svolgere il proprio lavoro. Da quanto tempo? Può sembrare impossibile ma la manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi è lacunosa e costantemente in ritardo, aumentando il rischio degli addetti che operano per la maggior parte della giornata all'esterno. » Alcune di queste auto sono ferme da oltre un mese e per distribuire la posta a domicilio i portalettere devono uscire in due con la stessa macchina, pur servendo zone diverse e distanti fra loro. « Il prossimo mese dovrebbero arrivare nuovi mezzi ma alla fine di ottobre scadranno le assicurazioni delle vetture attualmente utilizzate. - aggiunge Dominici –  Questo ci preoccupa  molto, cosa dobbiamo aspettarci ?? almeno altre due settimane di disagi? » Verrebbe da domandarsi perché  sta accadendo tutto questo. «  Il sospetto, che sta diventando certezza,  è  che  si  voglia far di  tutto per minare il servizio pubblico e dimostrare che non  funziona! – conclude con amarezza Dominici – Giustificando così aumenti delle tariffe, introduzione di servizi a pagamento, riorganizzazioni finalizzate solo ed esclusivamente a tagli di personale,  evitare investimenti che invece stanno caratterizzando gli altri operatori postali italiani in cerca di maggiori ricavi e acquisizione di fette di un mercato, come  quello postale e della logistica.   Unitariamente il sindacato, anche per  contrastare  questi problemi, ha proclamato uno stato di agitazione a livello nazionale che culminerà con una giornata di sciopero generale nazionale il 4 novembre». 

11/10/16