«Un primo maggio “amaro” e un solo termine “vergogna!” per ciò che stanno combinando i responsabili sanitari e la Direzione dell’ area vasta 2 al punto di primo intervento di Chiaravalle» hanno così commentato i sindacati unitari di categoria la riduzione dell'orario di apertura. Sostanzialmente, a partire dal primo maggio, i cittadini potranno accedere al servizio dalle 8.00 alle 13,00 vista la chiusura prevista per le 14.00 .
« Siamo davvero indignati per il modo brutale con cui si è deciso di ridurre ai minimi termini un servizio sanitario che dovrebbe vedere tra i requisiti fondamentali l’accessibilità e la fruibilità,condannandolo, assieme ai cittadini del suo territorio ad un orario minimo inferiore a quello di qualsiasi ufficio amministrativo pubblico - afferma Alessandro Mancinelli, Fp Cisl Marche - Ancora più assurda appare la giustificazione di questa decisione che risiede nell'incapacità a reperire un medico che potesse garantire il completamento dell’orario. Scaricando così sui cittadini una evidente inefficienza»
Una decisione dichiarata per ora “sperimentale” per 15 giorni, ma il timore dei sindacati è possa diventare definitiva. I vertici tecnici e politici della sanità regionale, tra cui il direttore dell’ ASUR, avevano garantito pubblicamente il mantenimento della situazione attuale nel sistema dell’emergenza fino alla fine del 2016, anche nell'ottica di verificare se vi fossero correttivi da apportare alla DGR 735 con l’avvio delle nuove reti cliniche. « Con questa riduzione di orario vengono meno agli impegni assunti - continua Mancinelli - Ora chiediamo che la Direzione dell’ area vasta 2 individui subito il personale medico necessario al ripristino del servizio e che avvii nel contempo un reale confronto con il territorio sul futuro del servizio di primo intervento a Chiaravalle. In caso contrario continueremo con tenacia la nostra protesta su tutti i fronti.»