In continuità con le iniziative prese in questi difficili anni di crisi e dopo il convegno sul lavoro tenuto a Sassoferrato nel 2016, Cgil, Cisl, Uil di Fabriano, tornano a proporre una nuova iniziativa finalizzata alla comprensione dell’attuale situazione di crisi economica e occupazionale per orientare i giovani e i tanti disoccupati del territorio nella ricerca di possibili soluzioni e nuove strategie economiche. Con queste finalità hanno organizzato, in collaborazione con l’I.I.S Morea Vivarelli, un convegno sul tema “Quali prospettive per il territorio Montano dell’Alta Valle dell’Esino” che si è tenuto oggi, martedì 28 marzo, presso l’Auditorium I.T.C. Morea Vivarelli di Fabriano in Via Piersanti Mattarella. L’incontro è stato presieduto da Carlo Sabatini della UIL e l’introduzione al tema è stata curata da Guanito Morici responsabile AST CISL Fabriano.
Il convegno è stato pensato per focalizzare le opportunità economiche e di occupazione che settori quali: agricoltura, turismo, ristorazione e terziario, integrandosi fra loro, possono generare e persegue obiettivi finalizzati a favorire una corretta lettura delle potenzialità del territorio, frenare l’esodo dei giovani fornendo loro nuovi spazi progettuali. Si vogliono così avviare percorsi lavorativi integrati, dialoganti, capaci di ricostruire un’ immagine nuovamente positiva di un comprensorio che sa di dover tornare a conquistarsi il futuro.
Il convegno, aperto a tutti i cittadini, si è rivolto con particolare attenzione ai giovani, ai giovani studenti che sono intervenuti presentando una loro specifica ricerca sul mercato del lavoro locale. Diversi e qualificati contributi sono stati portati dai docenti universitari e tecnici di settore quali: il Prof. Filippo Olivelli e il dott. Andrea Pambianchi dell’Università di Macerata, la professoressa Adele Finco dell’Università Politecnica delle Marche della facoltà di Agraria, dal Dott. Riccardo Strano Vice Presidente del Consorzio Frasassi e da Walter Cerfeda direttore dell’Istituto di Ricerca e Studi IRES CGIL. Un contributo di esperienza diretta è stato portato dall’imprenditore dell’azienda “Le Basi” Marco Tomasi di Camerino che da qualche anno sperimenta con successo nuove tecniche di coltivazione.