«Rappresentanza, contrattazione e partecipazione. Tre dimensioni da recuperare per costruire una democrazia reale basata sul benessere». Così il Segretario nazionale della Cisl Maurizio Bernava ha concluso i lavori del Consiglio generale della Cisl Marche che si è svolto al Ridotto delle Muse di Ancona.
Tre parole chiave sulle quali sfidare la politica, che si sta allontanando sempre più dalla società e che in una deriva oligarchica tende sempre più ad eliminare le forme strutturate di intermediazione sociale, ad esempio smontando fisicamente la presenza organizzata che il sindacato garantisce sul territorio attraverso Caaf, Patronati e delegati sindacali.
«La priorità è un accordo istituzionale - ha affermato Bernava - un vero e proprio patto tra Governo centrale, Regioni ed autonomie locali per trovare le risorse necessarie a far ripartire sviluppo e investimenti. Non siamo rassegnati o rinunciatari, ma riteniamo che lo sciopero generale del 12 dicembre sia inutile, inconcludente e dettato da logiche politiche. La Cisl va avanti con proposte concrete e con un pressing sociale sui parlamentari, anche a livello territoriale. Anche per questo a gennaio, faremo partire iniziative di legge popolare su fisco e previdenza».
In precedenza il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo aveva affermato «la necessità di riaprire il dialogo sociale sui temi del lavoro, perché se la democrazia non diventa sociale, ma resta solo politica, allora non è può essere umana».
La Cisl si mobiliterà la settimana prossima con le manifestazioni nazionali di Firenze, Napoli e Milano, per cambiare gli aspetti del Jobs Act e della Legge di stabilità che ritiene sbagliati. Il senso delle iniziative è quello di articolare insieme protesta e proposte, e su queste ultime sfidare il Governo.
Tanti sono i temi: contratto a tutele crescenti, riduzione delle forme di lavoro precario, bonus di 80 €, tassazione sui fondi pensione, risorse per gli ammortizzatori sociali, decontribuzione dei premi di produttività erogati dalla contrattazione di secondo livello, tagli ai Patronati, lotta al’evasione e tagli alla spesa pubblica improduttiva.
Sullo sfondo la questione dello sblocco delle risorse per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego. La Funzione Pubblica della Cisl sciopererà per questo lunedì 1 dicembre, per rilanciare la contrattazione, specie quella di secondo livello, e per chiedere allo Stato un progetto di riforma dei servizi pubblici che eroga, con selezioni di qualità per i dirigenti e controlli precisi sugli obiettivi.
«Mancano soprattutto delle scelte importanti di politica industriale – prosegue Mastrovincenzo - a prescindere dalle risorse che possono essere messe in campo, con le quali far ripartire sviluppo e lavoro». Anche per questo la Cisl ha deciso di non proclamare lo sciopero generale, ma di continuare a lavorare con un confronto serrato nelle aule parlamentari.
«Procediamo volentieri insieme agli altri sindacati, quando è chiaro il merito delle questioni sindacali – ha concluso il Segretario generale della Cisl Marche. Rispettiamo le posizioni degli altri, ma rivendichiamo un pluralismo vero e non un unanimismo inutile, privilegiando sempre la sincerità alla propaganda e alla demagogia».