• Home/
  • Sanità: nessun confronto sulle scelte nella Provincia di Pesaro-Urbino

 

Cgil Cisl e Uil di Pesaro Fano e Urbino, unitamente alle categorie dei pensionati, sostengono la vertenza del personale sanitario per la mancata erogazione delle premialità promesse al personale delle aziende sanitarie che in queste settimane la comunicazione ha descritto come “eroi”. Una vicenda incredibile e che rasenta il grottesco. Soldi promessi, ad oggi non ancora erogati, malgrado gli annunci sulla stampa. In aggiunta a questa vicenda perdura da parte dei massimi vertici della sanità regionale, e delle direzioni delle aziende Marche Nord e Area Vasta n.1, l’atteggiamento ormai consueto di sfuggire al confronto sulla delicata e critica situazione del sistema sanitario della nostra provincia.

Nessuna risposta né convocazione, un silenzio surreale, una volontà precisa di rifiutare il dialogo. Abbiamo ripetutamente richiesto un confronto sul sistema sanitario del nostro territorio e nuovamente nei giorni scorsi abbiamo inviato specifiche richiesta di incontri su questi temi:

  • ·         Verificare lo stato di attuazione di quei percorsi che, secondo la normativa vigente, dovrebbero essere attivati per garantire l’assistenza, individuale e domiciliare, in alternativa alla sospensione dei servizi scolastici (relativamente agli studenti con disabilità) ed alla chiusura dei centri diurni sanitari e sociosanitari per anziani, disabili e persone con disturbi mentali. Allo stesso tempo sarà utile un monitoraggio circa le modalità attraverso le quali vengono erogati i sostegni domiciliari, quali le cure domiciliari, il SAD e l’Assistenza educativa domiciliare.

 

  • ·         Approfondire la situazione dell’assistenza agli anziani non autosufficienti ospiti delle strutture residenziali extra ospedaliere sanitarie e socio sanitarie. In particolare è nostra intenzione verificare lo stato di attuazione delle procedure e dei percorsi descritti nella Determina del Direttore generale ASUR n. 162 del 3 aprile 2020, finalizzati alla prevenzione e alla gestione dei contagi da Covid-19 all’interno delle strutture.

 

 

Nessuna risposta, un silenzio surreale

 

Sono anni che chiediamo di confrontarci nel merito delle scelte  del  sistema sanitario ospedaliero e territoriale, ricevendo in cambio solo rari e inconcludenti incontri. In questa delicata fase invece sarebbe necessario rafforzare la partecipazione e il confronto, tra le aziende sanitarie e il mondo della rappresentanza degli interessi collettivi. Le OO.SS denunciano questo grave atteggiamento delle direzioni delle aziende sanitarie.

Denunciamo anche il silenzio dei Sindaci che dovrebbero con coraggio chiedere di avviare immediatamente un confronto sulle scelte sanitarie che, superando gli sterili localismi, propongano un modello sanitario imperniato su una rete territoriale di servizi sanitari, una efficace e capillare assistenza domiciliare e una moderna rete ospedaliera.