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  • Scomparso Vittorio Merloni, il cordoglio di tutta la Cisl

download (2)E' scomparso  Vittorio Merloni, ex presidente di Indesit Company e di Confindustria all'inizio degli anni '80. Era malato da tempo. «A nome mio personale e di tutta la CISL Marche esprimo profondo cordoglio per la scomparsa di un imprenditore di grande spessore, con una visione capace di coniugare legame col territorio, qualità delle relazioni sindacali, innovazione e dimensione internazionale» ha dichiarato Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche.

Merloni, nato nel 1933,aveva mosso in primi passi nell'azienda del padre Aristide, fondatore della dinastia fabrianese, insieme ai fratelli Francesco (ex parlamentare ed ex ministro) e Antonio. Nel 1975 era nata la Merloni Elettrodomestici, diventata poi Indesit Company, da lui presieduta sino al 2010, quando aveva lasciato la presidenza al figlio Andrea, diventando presidente onorario. Indesit  ceduta poi nel 2014 a Whirlpool.

«Vittorio Merloni e' stato un imprenditore innovativo ed intelligente, che ha sempre creduto nell'importanza del dialogo sociale con il sindacato ed i lavoratori. » E' quanto sottolinea la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan . « Merloni è stato uno dei protagonisti del mondo imprenditoriale italiano, in particolare nel settore degli elettrodomestici, uno dei fiori all'occhiello della nostra produzione industriale. Fu come presidente di Confidustria un interlocutore attento ed un convinto sostenitore della politica dei redditi e della lotta all'inflazione, firmando con Cisl e Uil l'accordo del 1984 sul raffreddamento della scala mobile. E' stato un esempio di imprenditore coraggioso e lungimirante, molto legato alla sua terra marchigiana, in un quadro di sviluppo complessivo e di crescita del paese».

Anche la Fim-Cisl nazionale e le Fim di Fabriano, Comunanza e Caserta si associano al dolore della famiglia per la scomparsa di Vittorio Merloni. Una figura di spicco dell’economia e dell’imprenditoria italiana che sulla falsariga del padre Aristide, ha dato lustro ad una terra mezzadrile, portandola ad essere una delle capitali mondiali dell’elettrodomestico bianco. Icona di un’economia senza fratture, quella della “Terza Italia”, la via “adriatica allo sviluppo capace di portare la Merloni Elettrodomestici, da realtà prevalentemente regionale di metà degli anni ottanta a leader mondiale del settore. Grazie ad una serie di azzeccate acquisizioni come: Indesit, Philco, Stinol, Hotpoint, l'azienda divenne leader in alcuni mercati come quello russo, inglese o ancor prima quello cinese a forte espansione e che gli valsero anche la presidenza di Confindustria negli anni '80. Un imprenditore decisamente avanti nei tempi, come la decisione di tenere separata l'azienda dalla famiglia, affidandone le chiavi dapprima a Francesco Caio, poi ad Andrea Guerra e poi a Marco Milani, i primi due veri guru dell'economia italiana. Un imprenditore che lascia molti rimpianti nei suoi dipendenti, che lo hanno sempre considerato uno di loro, in quanto figura di una economia dal “volto umano” che forse oggi non c'è più. A volte un padre, un fratello, piuttosto che il padrone sul quale poter contare nei momenti di difficoltà.