Questo che si avvia alla conclusione è stato un anno particolarmente impegnativo per i Vigili del Fuoco di Pesaro.
Già l'emergenza neve li aveva visti in prima fila a portare soccorso alle famiglie isolate o a scongiurare pericoli più gravi dovuti ai danneggiamenti delle strutture pubbliche e degli edifici.
Quello dei Vigili del fuoco, è un corpo che ha sempre avuto un posto particolare nella considerazione dell'opinione pubblica, dovuto allo stretto contatto con la vita e l'incolumità delle persone.
Ciò ha sempre aiutato i pompieri a svolgere con passione e dedizione il proprio lavoro.
Per questo appare più che mai importante come, nonostante un organico non sicuramente ampio, siano stati sperimentati a Pesaro, con successo, nuovi servizi di intervento e di prevenzione, come il “presidio acquatico” in mare e sui bacini fluviali e la vigilanza territoriale.
A questo si aggiunge una vasta campagna di presenza e informazione nella vasta area del Parco San Bartolo, che ha contribuito a scongiurare gli incendi degli anni passati.
Qualcuno potrà dire che ciò abbia comportato ulteriori costi per la collettività.
La risposta è che non vi è stato invece nessun aggravio o impegno di nuove risorse.
Questo è stato possibile attraverso la collaborazione e il dialogo diretto con le istituzioni, ad iniziare dalla Prefettura di Pesaro-Urbino.
Si è trattato di un innovativo modello di qualificazione delle politiche della sicurezza che, attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti deputati, ha aperto una prospettiva nuova destinata a cambiare la cultura passiva della sicurezza che determina attese senza responsabilizzare e che ha sempre escluso cittadini ed opinione pubblica dal coinvolgimento diretto.
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