Cgil Cisl e Uil Marche minacciano battaglia contro il riassetto del servizio sanitario deciso dalla Regione Marche con la Delibera 1537 del 31 ottobre.
In un comunicato unitario le tre sigle sindacali criticano «il ridisegno della rete ospedaliera secondo "reti omogenee", in contrasto l'organizzazione per aree vaste (le vecchie Province) nelle quali si dovrebbe realizzare la programmazione dei servizi socio sanitari».
Con l'atto in questione la Giunta regionale attua la spending review nazionale. Allo stesso tempo però, secondo il sindacato, «individua in forma surrettizia una riorganizzazione della rete ospedaliera marchigiana incoerente con il Piano Socio Sanitario regionale e con la Legge regionale 17, approvati nel 2001».
«Non intendiamo indicare un problema solamente formale o fare la difesa aprioristica di confini amministrativi - sostengono Cgil Cisl e Uil - ma invochiamo coerenza ed equilibrio negli atti. E’ impossibile infatti da un lato attivare una pianificazione di area vasta e dall’ altra pretendere che le strutture ospedaliere si integrino funzionalmente secondo una diversa distribuzione territoriale».
Il tutto è reso più grave dall'assenza di confronto e di dialogo non solo con il sindacato ma con tutta la comunità regionale e con le sue espressioni organizzate. Anche per questo, pur consapevoli della situazione difficile e dei tagli imposti dalle norme nazionali, Cgil Cisl e Uil chiedono alla Regione «di fermarsi e di mettere in campo equilibrio, competenza e coerenza negli atti adottati. Servono condivisione nelle scelte e correttezza nel confronto, per trovare davvero le soluzioni migliori per la comunità marchigiana».
Qualora così non dovesse essere il sindacato minaccia la mobilitazione generale «per contrastare l’idea di un riassetto del Sistema Salute deciso in poche segrete stanze».