COMUNICATO STAMPA
SANITA’ : CGIL CILS UIL Funzione Pubblica
CHIEDONO UNA MORATORIA
Alessandro Pertoldi – Luca Talevi – Carlo Santini
Segretari Generali Regionali FP Marche
I provvedimenti degli ultimi Governi consistenti in tagli lineari al Fondo Sanitario Nazionale rischiano di scardinare le fondamenta del servizio pubblico costringendo i cittadini sempre più verso il privato, aumentando così le diseguaglianze tra chi è in grado di pagare che sono sempre di meno e chi no che sono sempre di più.
Il susseguirsi di provvedimenti di tagli alla spesa sanitaria condiziona anche nella nostra Regione qualsiasi progetto di riorganizzazione.
Ultimo, in ordine di tempo è il decreto del Ministero della sanità di “definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera” ai quale anche la nostra Regione dovrà forzosamente adeguarsi.
Tutto il sistema sanitario regionale è messo in tensione dai continui provvedimenti governativi.
A fronte di una situazione così critica la Regione deve rendersi conto che non può agire solo sul contenimento della spesa del personale perché gli operatori, i lavoratori della sanità, sono coloro che assicurano l’esigibilità di un diritto costituzionalmente garantito.
Complessivamente il sistema sanitario marchigiano ha sopportato la perdita di 1137 operatori cessati dal servizio nel periodo dal 1 gennaio 2010 al 1 luglio 2012 e non sostituiti, con conseguenti aumenti dei carichi di lavoro, di ricorso “obbligato” allo straordinario per garantire le prestazioni, di stravolgimento dei turni di lavoro, di oggettive limitazioni e difficoltà a fruire delle ferie.
Sino a quando la Regione non avrà fatto chiarezza sulla riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale, uscendo dallo stato confusionale nel quale si trova, chiediamo una moratoria sugli interventi nei confronti del personale con conseguente sospensione della già programmata riduzione della spesa per gli anni 2012 - 2013 – 2014 (limitazione del turn-over) e del taglio verso gli affidamenti alle cooperative sociali che avrebbero ricadute dirette sulla componente più debole degli operatori sanitari.
Sino a quando non saranno evidenti e chiare le scelte che la Regione intende fare deve essere garantito il turn-over, vanno prorogati, dove la legge lo consente, i contratti di lavoro a tempo determinato, rinnovati i contratti a tempo determinato dove sono scaduti e mantenuti gli affidamenti alle cooperative sociali .
Nel confronto con la Regione il tema dell’adeguamento delle dotazioni organiche e della stabilizzazione dei precari deve tornare ad essere centrale, congiuntamente con il controllo del ciclo delle esternalizzazioni.
Ancona, 15 novembre 2012