Situazione sempre più critica alla Teuco di Montelupone: l'attività è ferma da luglio, mentre i 120 lavoratori e le loro famiglie si trovano a dover fare i conti con gravi problemi economici a causa dei ritardi nel pagamento degli arretrati e degli ammortizzatori sociali. Il rischio è che i dipendenti, rimasti senza cassa integrazione dal 1 gennaio, possano rimanere senza alcun tipo di introito per i prossimi 4 mesi, dal momento che l'azienda ha già fatto sapere di non poter anticipare il pagamento della cassa integrazione straordinaria, così come rimangono bloccati gli stipendi non ancora versati, le ferie non pagate e le tredicesime.
Impasse anche per quanto riguarda la procedura di accesso agli ulteriori 6 mesi di cigs richiesta dai sindacati: la circolare del Ministero del Lavoro non è ancora arrivata. Nel frattempo, l'azienda ha proposto un taglio di ulteriori 64 posti di lavoro per poter ripartire. Il futuro dell'azienda è però legato alla decisione del Tribunale, che il prossimo 12 febbraio dovrà esaminare la richiesta di fallimento. I lavoratori guardano alla Fimag, la finanziaria del gruppo Guzzini, che detiene il 20% della proprietà e che potrebbe intervenire per sbloccare la situazione
«In questa azienda si parla in continuazione di riduzione del personale - dichiara Giuliano Caracini della Femca Cisl Marche -. All'orizzonte non c'è alcun piano di rilancio e, ammettendo che si arrivi alla ripresa, ci vorranno almeno 5 mesi per far ripartire l'attività: quali garanzie avrebbero i lavoratori, visto il comportamento adottato dalla proprietà? La priorità, adesso, è salvaguardare economicamente i lavoratori e le loro famiglie. Nessuno, a partire dalle istituzioni, può tirarsi indietro».