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Le foto dell'Assemblea

Recuperare soldi dalla riforma del sistema fiscale per finanziare una riforma vera dell’assistenza, anche rivedendo strumenti consolidati come l’indennità di accompagnamento e le pensioni di riversibilità. E’ quanto ha proposto il Segretario generale dei pensionati Cisl nazionale Ermenegildo Bonfanti intervenendo all’Assemblea territoriale dei pensionati Cisl delle Marche che si è svolta mercoledì 5 al Ristorante "Anton" di Recanati.

L’Assemblea territoriale (finora Assemblea organizzativa) è lo strumento con il quale la FNP ogni quattro anni riflette sulla propria struttura organizzativa, per migliorarla e renderla più efficiente rispetto alle esigenze di tutela degli iscritti.

Secondo Bonfanti «il sindacato non può chiedere alle istituzioni di cambiare se non siamo disposti a cambiare prima noi. E il nostro cambiamento deve consistere nel trasferire competenze e responsabilità sui territori, lasciando al livello nazionale il compito di coordinare e controllare».

Il Segretario generale ha parlato anche della necessità di immaginare un nuovo modo di fare sindacato, meno attendista e più coraggioso. «Dobbiamo riconquistare la voglia di andare in mezzo alla gente, recuperando il coraggio di fare scelte difficili, di proporre nuove soluzioni e di cambiare il nostro modo di dire no».

Sulla situazione generale del paese Bonfanti si dice “molto preoccupato, perché la situazione è drammatica e peggiora giorno dopo giorno. Tutti siamo chiamati a dare, ma il problema è che questo governo inguardabile chiede di dare sempre agli stessi. Andavano invece fatte scelte più eque, imponendo sacrifici a chi finora non ha mai pagato».

Per quanto riguarda la semplificazione dell’assetto istituzionale, il Segretario generale ha sostenuto di «non voler perdere il senso politico della municipalità smantellando i comuni e perdendo in democrazia. Vogliamo solo che vengano razionalizzati i servizi e risparmiate risorse».

Bonfanti ha affermato infine di essere indisponibile a discutere di pensioni. «In Italia ci sono almeno 40.000 lavoratori con regimi pensionistici scandalosi. Noi vogliamo solo che le regole siano uguali per tutti».