"Una formazione per la crescita economica e l’occupazione giovanile" Documento d'intenti Confindustria, CGIL, CISL e UIL
"Una formazione per la crescita economica e l'occupazione giovanile", CONFINDUSTRIA, CGIL, CISL e UIL insieme per la formazione, i giovani e la crescita economica.
Roma, 13 febbraio 2013 - L'Italia non può crescere senza il contributo dei giovani. Per questo motivo, se si vuole favorire la crescita economica e l'occupazione giovanile, la formazione deve essere al centro delle politiche del paese. Scuola, università e formazione professionale devono diventare centrali nel dibattito pubblico e uscire dalla scarsa considerazione in cui sono state tenute anche nel corso di questa campagna elettorale. Indicare soluzioni praticabili e condivise è un primo passo essenziale. Nei paesi più avanzati, inoltre, non c'è innovazione senza consenso sociale. Questa è la motivazione che ha spinto Confindustria, CGIL, CISL e UIL a sottoscrivere un documento d'intenti sulla formazione, i giovani e la crescita.
Con la firma del documento d'intenti "Una formazione per la crescita economica e l'occupazione giovanile", Confindustria, CGIL, CISL e UIL hanno individuato indirizzi comuni per sostenere l'innovazione nei campi dell'orientamento, dell'istruzione tecnica e professionale, della professione insegnante, dei poli tecnico professionali e degli ITS, dell'apprendistato e dei Fondi Interprofessionali.
Favorire la crescita delle competenze dei giovani, potenziare la capacità del sistema produttivo di impiegare giovani qualificati, ridurre il mismatch tra domanda ed offerta di lavoro, far crescere i giovani che fanno stage, apprendistato e dottorati nelle imprese: questi sono i temi al centro dell'attenzione di imprese e sindacati.
In Italia solo il 2% degli apprendisti frequenta la scuola; 3/4 degli attuali dottori di ricerca non potranno essere assorbiti nelle carriere accademiche; solo l'1,2% dei giovani frequenta corsi di Istruzione Tecnica Superiore (ITS). Sono numeri che ci allontanano dall'Europa. Per crescere sul piano economico e per sviluppare politiche che contengano la dispersione scolastica e la disoccupazione giovanile occorre voltare pagina.
Non bastano le riforme. È necessario un cambiamento culturale che rimetta il lavoro e l'impresa al centro del sistema educativo e la formazione tra le politiche di crescita economica e di sviluppo del territorio.
Ponendo un particolare accento sulle ricadute in termini di occupabilità giovanile, con la firma di questo documento d'intenti, Confindustria - CGIL, CISL e UIL ritengono strategico lo sviluppo sul territorio di reti tra scuola, università e impresa per il miglioramento della ricerca industriale e delle competenze spendibili sul mercato del lavoro.