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13/11/2014 Nessuno tocchi le nostre donne. Convegno a San Benedetto del Tronto
“Nessuno tocchi le nostre donne”. Questo il titolo del Convegno, che si è tenuto  sabato 22 Novembre 2014 alle 15,30 presso l’Hotel Calabresi di San Benedetto del Tronto. I Coordinamenti Donne della FNP Cisl di Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto e Fermo, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne, hanno ritenuto necessario lavorare in sinergia per affrontare un tema cosi delicato e importante. Proteggere la vita delle donne, infatti, è un dovere ineludibile di tutta la società. Nessuno si senta escluso.
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13/11/2014 Su Garanzia Giovani, dicci la tua!
La Cisl Marche sostiene il monitoraggio informale di Garanzia Giovani. Da metà ottobre la testata giornalistica online Repubblica degli Stagisti e l'associazione Adapt hanno lanciato un questionario online per monitorare informalmente la Garanzia Giovani e dar voce direttamente a chi si iscrive, permettendo a ciascuno di raccontare la sua personale esperienza.Monitoraggio informale su G.G 
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11/11/2014 I lavoratori pubblici conquistano Piazza del Popolo
Una piazza del Popolo gremita già dal primo pomeriggio ha mandato al Governo un segnale chiaro: i dipendenti pubblici non accetteranno un ulteriore blocco del loro contratto. La manifestazione nazionale tenuta oggi a Roma "è solo un primo passo". Lo ha annunciato il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, assicurando che il sindacato "andrà avanti con gli strumenti di lotta". "Qualcuno pensa che bastano due slide, una consultazione online per fare le riforme: non abbiamo bisogno di finte riforme ma che siano vere" in cui i protagonisti siano i lavoratori, ha proseguito la leader della Cisl, aggiungendo che "nessuno può pensare davanti al disastro del paese di fare da solo o con pochi intimi, scelti a sua immagine e somiglianza". Qualche ora prima, il corteo aveva preso il via in anticipo rispetto all'orario previsto da una Piazza della Repubblica ormai stracolma. "Siamo molti di più di 50 mila, siamo molto vicini a 100 mila". E' la cifra fornita dal palco di piazza del Popolo dagli organizzatori. Il dato è stato gridato al microfono dal palco, mentre il corteo continua a sfilare per le vie del centro di Roma per raggiungere il luogo del comizio. Le categorie del pubblico impiego dei sindacati confederali, ieri in conferenza stampa, avevano fornito la stima di 50 mila partecipanti, ma l'affluenza appare ora decisamente superiore alle previsioni. Il segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan è in testa al corteo insieme al segretario aggiunto della Uil, Carmelo Barbagallo e al segretario generale della Cgil, Susanna Camusso e il segretario uscente della Uil Luigi Angeletti. Accanto a loro i segretari generali della Funzione Pubblica. "Servizi pubblici perché servono, perché di tutti", recita lo striscione bianco e verde che apre il corteo. Dietro migliaia di bandiere delle varie categorie presenti al corteo, provenienti da tutta Italia. In piazza palloncini con il volto del premier Renzi 'pinocchio' e la scritta 'Stai sereno' e fantasmi di pezza di lavoratori precari'. "Speriamo che questa manifestazione serva a sturare le orecchie del Governo", ha dichiarato Furlan, all'inizio del corteo diretto a Piazza del Popolo passando per le vie del centro della Capitale (Largo di Santa Susanna, Via Barberini, Piazza Barberini, Via Sistina, Trinità dei Monti, Pincio). "Chi vuole mettere contro chi ha il lavoro e chi non ce l'ha, se ne deve assumere la responsabilità - ha continuato Furlan - perché non è vero che il sindacato tutela i protetti, non c'è bisogno di rompere la coesione sociale". Quanto alla possibilità di indire lo sciopero generale del settore prima dell'approvazione della legge di stabilità, Furlan ha risposto: "Vedremo la disponibilità del governo". Furlan ha richiamato il governo al suo "dovere di fare il contratto per i suoi dipendenti. In sei anni i lavoratori pubblici ci hanno rimesso migliaia di euro, cosa volete che servano gli 80 euro dati dal governo". Si tratta della prima manifestazione di tutti i settori della Pa, dalla scuola alla sanità, dalla sicurezza agli enti locali. Dodici sigle appartenenti ai sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil per chiedere lo sblocco dei salari, dopo che la contrattazione è ferma dal 2010. I sindacati sono pronti allo sciopero se il Governo non inserirà nella legge di Stabilità il finanziamento per gli stipendi, ad oggi congelato per il sesto anno. "Tutti unitariamente continueremo la mobilitazione fino allo sciopero", ha rilanciato il segretario generale Cisl Fp, Giovanni Faverin. Affermazioni condivise anche dalle categorie del Pubblico impiego di Cgil e Uil, pronte allo stop da tenersi prima della ratifica della legge di stabilità in caso non ci siano risposte sul contratto per gli statali. Solidarietà ai lavoratori del pubblico impiego è giunta anche dal segretario generale della Fnp Cisl Gigi Bonfanti. ''Come Fnp Cisl - ha sottolineato Bonfanti - condividiamo le ragioni di questi lavoratori che stanno subendo, oltre alle perdite in busta paga, anche un taglio del personale che porterà ad altri 58mila posti di lavoro in meno entro il 2018, portando inevitabilmente al collasso i servizi pubblici''.  Una manifestazione, quella di oggi, dei lavoratori dei servizi pubblici e della conoscenza, indetta unitariamente da 12 categorie di Cgil, Cisl e Uil unite dallo slogan #Pubblico6Tu e da una piattaforma comune per chiedere una vera riforma della pubblica amministrazione e del sistema di servizi ai cittadini.
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10/11/2014 Area Ex Merloni, accordo di programma e reindustrializzazione: Atti concreti per il lavoro. TGR MARCHE 7nov14
Area Ex Merloni, accordo di programma e reindustrializzazione, Atti concreti per il lavoro iniziativa promossa da CGIL CISL UIL, FIM CISL , FIOM CGIL, UILM UIL. Fabriano 7 novembre 2014 TGRMARCHE RAI 3http://youtu.be/7ztdzHnbTao
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10/11/2014 A Macerata aperto lo sportello di consulenza legale per le donne vittime di violenza
Attivato il  servizio di consulenza legale per donne vittime di violenza, presso la sede della CISL di Macerata, in via Ghino Valenti 27/35, aperto tutti  i lunedì pomeriggio dalle ore 15,30 alle ore 18, 00 «Tale iniziativa – afferma Lidia Fabbri, responsabile della AST di Macerata – è in sintonia con le finalità individuate nella Piattaforma sulla prevenzione della violenza sulle donne e i minori, elaborata dalla CISL ed in particolare dal Coordinamento Nazionale donne CISL, che parte da un presupposto soprattutto culturale: rimuovere gli ostacoli all'affermazione del diritto ad una vita senza violenza che spesso impedisce l’inclusione sociale e la libertà di poter scegliere.Occorre evitare il rischio dell’indifferenza e della sottovalutazione, specialmente in un momento tanto delicato come quello attuale. Dobbiamo essere vigili nei posti di lavoro, delle relazioni sociali,  fare emergere i pericoli che si nascondono nell'ambiente familiare, perché  spesso sono proprio i luoghi più insospettabili quelli dove si avvertono i segnali di comportamenti degenerativi e molesti. Per questo è importante creare una rete sul territorio, agendo ognuno nel proprio ambito di competenza e mettendo a disposizione le rispettive conoscenze e specificità .» «Siamo inoltre convinti – continua Fabbri – che la crisi economica abbia amplificato l’area di vulnerabilità delle donne nell'ambiente di lavoro, che a volte può trasformarsi da luogo del riscatto e dell’emancipazione femminile a luogo del ricatto e della sottomissione.Secondo il Documento ILO - International Labour Organization 2013, per esempio, nei Paesi dell’Unione Europea tra il 40 e il 50% delle donne hanno subito proposte sessuali indesiderate, contatti fisici o altre forme di molestie sessuali sul proprio posto di lavoro.Donne che non lavorano o che lavorano in condizioni di precarietà sono potenzialmente donne più ricattabili, più esposte, più fragili da un punto di vista sociale e familiare.Informarsi, chiedere, conoscere i propri diritti e le opportunità (anche di patrocinio gratuito) che la legge italiana offre non è facile per molte donne italiane o straniere che vivono in Italia: paura, vergogna, dipendenza economica dal persecutore sono gli ostacoli maggiori.Anche per questo – conclude Lidia Fabbri – desideriamo che la nostra sede sindacale sia sempre più un luogo di accoglienza e di prossimità, dove le donne che vivono questa terribile esperienza possano trovare un  aiuto concreto grazie ad un servizio di consulenza legale che le informi sui propri diritti e che,  in stretta sinergia con la rete presente sul territorio, possa orientarle sulla via della libertà dalla violenza. Perché insieme si può.»Comunicato Stampa
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07/11/2014 5 minuti Cisl Pensionati, Scuola, BBC puntata del 7 novembre 2014
In primo piano:#Nonstiamosereni:  di promesse non si vive il Governo ci dia delle risposte. Le richieste dei  pensionati  marchigiani  in occasione della   giornata nazionale di mobilitazione unitaria dei sindacati dei  pensionati.La Buona scuola,Consultazioni ministeriali  a tempo: 36 secondi per ogni sigla sindacale.I sindacati declinano l’invito del ministero e manifestano  davanti al Liceo Galilei di Ancona.La mia banca e’ differente .. Bcc non paga il dipendente. Al via la  vertenza nei confronti delle 20 banche di credito cooperativo marchigiane per sollecitare il rispetto del CCNL per  i 1500 dipendenti .http://youtu.be/1Kqu0AO-CD0 
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07/11/2014 Azienda unica per la gestione dei rifiuti: un dovere verso i cittadini
Sta entrando nel vivo, in queste settimane, la discussione sul futuro del sistema integrato di raccolta rifiuti e spazzamento per i Comuni della provincia di Ancona: è il momento di scelte importanti, che segneranno per anni le scelte gestionali e di governo del territorio; a cominciare dall’approssimarsi delle scadenze per il Comune di Ancona. CGIL CISL e UIL della Provincia di Ancona, nel convegno organizzato a Jesi il 1° luglio scorso, hanno ribadito con forza l’importanza della costituzione, a livello provinciale, di un’unica azienda pubblica di gestione dei rifiuti: che razionalizzi le risorse delle diverse aziende pubbliche ora esistenti e che dia, in primo luogo, risposte in termini di efficienza del servizio e di benefici tariffari ai cittadini. A quella iniziativa hanno partecipato diversi amministratori locali - in primis il Sindaco di Ancona e l’Assessore all’ambiente del comune di Jesi - i quali hanno pienamente condiviso l’importanza strategica di un percorso che porti alla costituzione dell’azienda unica: così da ottenere, per il nostro territorio, benefici che diversamente sarebbero di certo vanificati. Ora, a distanza di qualche mese chiediamo alla Politica di essere coerente con quanto pubblicamente dichiarato, costruendo le migliori condizioni affinché un progetto di tale portata possa essere fatto proprio dalle comunità e vivificato dalla convinta adesione dagli attori più interessati: i lavoratori; oggi di Ancona Ambiente, domani di Jesi Servizi, Sogenus, CIS e altri ancora. Occorre dare priorità al risultato strategico, evitando di cadere nelle trappole gestionali: guardando al futuro per elevare qualità e gestione economica del servizio, garantendo però certezza e pieno rispetto delle norme contrattali e di legge; dimostrando cioè, nei fatti, una visione lungimirante della politica nella gestione dei servizi pubblici locali e dei rifiuti in particolare. Se davvero così sarà, CGIL CISL e UIL di Ancona - unitamente con le rispettive categorie sindacali di comparto - sono pronte ad affrontare seriamente quel percorso virtuoso. In caso contrario il territorio perderebbe un’altra rilevante opportunità: ma le responsabilità sarebbero chiare e lavoratori e sindacato sarebbero i primi a denunciarle. L’auspicio è dunque per un rapido e positivo esito del percorso politico, amministrativo e sindacale volto alla creazione dell’azienda territoriale unica per la gestione dei rifiuti.
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07/11/2014 Sinergia Sindacato -Inps Ancona : pagata la cassa integrazione e indennità di mobilità lavoratori A. Merloni
La Fim Cisl Marche ritiene doveroso complimentarsi con l’Inps di Ancona per il lavoro svolto dai suoi impiegati, per l’eccellente organizzazione e la tempestività nel gestire i pagamenti della cassa integrazione e dell’indennità di mobilità per i 900 lavoratori degli stabilimenti marchigiani dell’A. Merloni, in amministrazione straordinaria.  Il 30 settembre scorso sono stati pagati gli arretrati della cassa integrazione in deroga di maggio, giungo, e settembre e il 10 novembre prossimo è stato comunicato che verrà messa in pagamento l’indennità di mobilità del mese di ottobre.   La stretta collaborazione tra sindacato e Inps ha reso possibile l’ottimizzazione del disbrigo delle numerose pratiche assicurando finalmente ai lavoratori, dopo l’approvazione del decreto ministeriale, la tempestiva copertura salariale . Comunicato Stampa 
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05/11/2014 Area ex Merloni e vertenza JP: atti concreti per il Lavoro a Fabriano il 7 novembre
Incontro pubblico VENERDI’ 7 NOVEMBRE alle ore 16.00 a FABRIANO presso l’Aula Magna dell’Istituto commerciale A.Morea, via Mattarella 20,  promosso da Cgil Cisl Uil di Marche ed Umbria unitamente alle categorie dei metalmeccanici Fim Fiom Uilm delle due regioni,   per una verifica sulla attuazione dell’Accordo di Programma per l’area colpita dalla crisi della ex Antonio Merloni e sulla vertenza JP Industries, azienda con 700 lavoratori nata a seguito della procedura di Amministrazione straordinaria della Merloni. Le misure nazionali dell’Accordo di Programma, gestite dal Ministero dello Sviluppo e da Invitalia, non hanno prodotto nessun progetto di attività imprenditoriale e alcun risultato occupazionale. A pochi mesi dalla scadenza dell’Accordo stesso infatti, i 35 milioni di euro giacciono inutilizzati per la rigidità e la farraginosità delle procedure previste, mentre sono stati realizzati solo alcuni interventi con fondi stanziati dalla Regione Marche per un ammontare di circa 5 milioni. D’altro canto, la procedura di vendita dei beni produttivi della ex Merloni alla JP Industries, con contestuale riassunzione di 700 lavoratori, gestita dal Ministero dello Sviluppo, rischia di essere annullata per problemi formali e ricorsi, con il rischio di una ulteriore drammatica emorragia di lavoro. All'iniziativa sono invitati il Ministero dello Sviluppo e la società Invitalia, i Parlamentari, le regioni Marche e Umbria, i Sindaci, le Associazioni di impresa, oltre che ovviamente i lavoratori coinvolti e la cittadinanza.Comunicato Stampa
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05/11/2014 Lavoro e sviluppo: sfide per la comunità
Inaugurazione nuova sede della Cisl di Urbino, giovedì 6 novembre ore 15.00, in via B.Sforza n. 50.Una nuova sede per accogliere meglio gli associati alla CISL e tutti coloro che quotidianamente si rivolgono al sindacato per avere informazioni e assistenza. Presenti i maggiori servizi della Cisl: dall’assistenza fiscale (CAF), al patronato per le domande di pensione, disoccupazione ecc.. (INAS), oltre al sindacato degli Inquilini Casa e Territorio (SICET) per dare risposte sui problemi abitativi, ma anche le categorie della scuola, dei dipendenti delle banche e assicurazioni, dei lavoratori del terziario, del legno e arredamento, dei metalmeccanici, dei pensionati. Dopo l’inaugurazione è prevista una Tavola Rotonda “ Lavoro e Sviluppo: le sfide per le comunità locali” promossa dalla Ast Cisl di Urbino, presso la Sala degli Incisori del Collegio Raffaello, Piazza della Repubblica - ore 16,00. Ai lavori introdotti da Leonardo Piccinno, responsabile Ast Cisl Urbino, parteciperanno S.E. Mons. Giovanni Tani, Arcivescovo diocesi di Urbino; Maurizio Gambini, Sindaco di Urbino; Viliberto Stocchi, Rettore Università degli Studi di Urbino; Moreno Bordoni, Segretario Provinciale CNA Pesaro e Stefano Mastrovincenzo, Segretario generale Cisl Marche. La cittadinanza è invitata a partecipare.Invito
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04/11/2014 La Buona Scuola, 5 novembre ad Ancona I sindacati declinano l’invito e scendono in presidio davanti al Liceo Galilei di Ancona
I sindacati regionali della scuola FLC – CGIL CISL SCUOLA- UIL SCUOLA – SNALS CONFSAL Marche declinano l’invito alla consultazione sul progetto ministeriale La Buona Scuola che si terrà ad Ancona il 5 novembre p.v. presso il Liceo Scientifico G.Galilei dove si ritroveranno in presidio a partire dalle ore 8,00 all'ingresso del Liceo per manifestare e spiegare le ragioni del perché non parteciperanno all'incontro con il capo Gabinetto del Ministero dell’Istruzione, Alessandro Fusacchia.In sintesi le ragioni dei sindacati della scuola FLC – CGIL CISL SCUOLA- UIL SCUOLA – SNALS CONFSAL Marche: - non ci riconosciamo nel metodo di confronto stabilito dal Ministero che, pur enunciando una volontà di ascolto delle proposte di miglioramento e modifica del piano proposto dal governo, confina in realtà il punto di vista delle OOSS rappresentative di tutto il personale della scuola ad un tempo di soli tre minuti; - al di là dell’enfasi del documento che rimette al centro la qualità della scuola, la formazione in entrata ed in servizio, la stabilità del personale attraverso l’assunzione di 148.000 precari con lo svuotamento delle GAE, si affrontano moltissimi temi che riguardano il rapporto di lavoro come orario, retribuzione e carriera che, per funzionare, vanno decisi in sede di contrattazione nazionale con il rinnovo del CCNL come prescrive la legge, insieme alle OOSS che legittimamente rappresentano docenti, ATA, DSGA, Dirigenti Scolastici. - ad oggi invece la legge di stabilità in corso di approvazione prevede un ulteriore blocco del contratto, fermo dal 2009, per il 2015 e il documento della buona scuola propone di fatto un blocco delle retribuzioni fino al 2018 senza passare per la contrattazione nazionale appunto prevista per legge. Senza contare i numerosi tagli lineari previsti nella legge di stabilità che contraddicono nei fatti le tante enunciazioni del documento del governo.«Siamo disponibili ad un dialogo reale, per un rinnovamento profondo della pubblica amministrazione ed un rilancio vero della scuola- ribadiscono FLC – CGIL CISL SCUOLA- UIL SCUOLA – SNALS CONFSAL Marche - ma non siamo disponibili a partecipare a quelle che sembrano più passerelle propagandistiche che consultazioni vere per conoscere cosa ne pensa la scuola sulla “buona Scuola”. Come Organizzazioni sindacali stiamo davvero ascoltando chi lavora nella scuola, docenti e non docenti, nelle tante assemblee che in questi giorni stiamo facendo nelle scuole di tutta la regione. Un ascolto attivo che tradurremo in un documento con proposte concrete che invieremo al Ministero.»I sindacati della scuola sono pronti alla mobilitazione nazionale prevista per l’8 novembre con la mobilitazione unitaria CGIL CISL UIL di tutto il pubblico impiego.Comunicato stampa 
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04/11/2014 La Cisl a sostegno delle donne vittime di violenza: ad Ancona e Macerata insieme si può
Stipulata dalla Cisl Marche  una convenzione con un’ esperta per l’apertura di due sportelli rispettivamente nelle città di Ancona e Macerata per dare assistenza e sostegno legale  alle tante donne marchigiane che subiscono violenza. Per il Sindacato, che da anni è impegnato con la rete di istituzioni e associazioni nel contrasto alla violenza, l’apertura oggi ad  Ancona,  presso la sede della CISL, di un servizio dedicato alle vittime di violenza, nasce dalla volontà di dare risposta a un bisogno presente nel territorio marchigiano ed in particolare in quello anconetano, dove le varie forme di violenza, dallo stalking, ai maltrattamenti fino alla violenza sessuale,  negli ultimi anni sono in  forte aumento. Da dati forniti dalla procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, emerge che nei primi nove mesi del 2014 sono già stati iscritti 46 procedimenti per violenza sessuale, di cui 35 verso noti e 11 verso ignoti, nel 2013 i procedimenti iscritti sono stati 66, di cui 52 verso noti; i procedimenti per maltrattamenti al 30 settembre 2014 sono 118, di cui 110 verso noti, i procedimenti per stalking 89, di cui 86 verso noti. Dati importanti che evidenziano come spesso la violenza assuma le fattezze di chi è più vicino alla vittima: un familiare, il marito o il compagno, il collega o il datore di lavoro. Per questo molte donne fanno ancora fatica ad uscire dall’ombra: i legami con il carnefice rendono più stretti i vincoli psicologici, culturali, emotivi e annodano, aggrovigliano, stringono fino a bloccare l’iniziativa della denuncia. Informarsi, chiedere, conoscere le opportunità (anche di patrocinio gratuito) che la legge italiana offre non è facile per molte donne italiane o straniere che vivono in Italia; paura, vergogna, solitudine sono gli ostacoli maggiori. « Anche per questo vogliamo che la nostra sede sindacale  sia un luogo di accoglienza e di prossimità. – afferma Cristiana Ilari, responsabile pari opportunità  Cisl Marche - Tra l’altro, la crisi economica ha reso ancora più stretto il rapporto che c’è tra violenza e lavoro, sotto vari punti di vista. Nell’epoca della crisi il luogo di lavoro che dovrebbe essere ed è in generale luogo del riscatto e dell’autonomia delle donne,  rischia di diventare luogo di violenza (abuso, ricatto, molestie, disparità contributiva, salario, posizioni lavorative e mansioni, mobbing e violenza psicologica), spesso in relazione alla condizione di lavoro irregolare e/o precario.- continua Ilari -  Questa è l’area grigia delle vulnerabilità lavorative più esposte dove aumenta il potere ricattatorio del datore di lavoro. Nel macro sappiamo dal Documento ILO, International Labour Organization 2013 che nei paesi dell’Unione Europea, tra il 40 e il 50% delle donne hanno subito proposte sessuali indesiderate, contatti fisici o altre forme di molestie sessuali sul proprio posto di lavoro. E gli ultimi dati regionali sull’andamento del mercato del lavoro nelle Marche confermano il gap per le donne della nostra regione, ancora più penalizzate dalla crisi: nelle attività manifatturiere e nei Servizi le donne occupate nel secondo trimestre del 2014 sono ancora calate del 2,5% (manifattura) e del 3, 4% (altri servizi), 36.492 sono le donne marchigiane in cerca di occupazione, con un tasso di disoccupazione femminile pari all’11,6%, mentre il tasso di disoccupazione  maschile è dell’8,4%.  – conclude Ilari - Donne che non lavorano o che lavorano in condizioni di sfruttamento sono potenzialmente donne più ricattabili, più esposte, più fragili da un punto di vista sociale e familiare. » Alla crisi sono legati anche fenomeni di maggiore aggressività domestica: le frustrazioni del lavoro che non c’è o che viene meno possono minare rapporti, possono far involvere o scivolare personalità e psicologie già vulnerabili e causare un pericoloso fenomeno di protezione o giustificazione da parte della vittima che attende, spesso invano, che cessi la spirale di violenza o di ossessiva persecuzione (stalking). Il servizio di consulenza legale per le donne vittime di violenza, gestito dall’avvocato Raffaella Spettoli, sarà aperto tutti i martedì pomeriggio dalle ore 15,00 alle ore 18, 00 presso la sede della Cisl di Ancona in via Ragnini,4  e a Macerata il servizio partirà da lunedì 10 novembre e sarà aperto tutti i lunedì dalle ore 15,30 alle 18. Uno sportello aperto a tutte le donne per indirizzare e promuovere azioni che possano far uscire la vittima dalla prigione della paura e orientarla in sinergia con la rete presente nel territorio.  Perché insieme si può . Comunicato stampa
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04/11/2014 TgrMarche, Raitre LA BUONA SCUOLA, in 3 minuti e i sindacati declinano l'invito
TgrMarche, Raitre edizione del 3 nov 2014 LA BUONA SCUOLA, 3 minuti per tutte le sigle sindacali, i sindacati marchigiani declinano l'invito.http://youtu.be/hwhHnH_ujug
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31/10/2014 Disegno di legge Stabilità. Annamaria Furlan: La mobilitazione unitaria si fa su obiettivi condivisi.
Roma, 31 Ottobre 2014 - «Il sistema del fiscal compat è ancora lì come un macigno e non è stato cambiato da nessuno. Occorre rivedere i coefficienti e passare dall'Europa economica e finanziaria all'Europa politica per investire in sviluppo ed occupazione». Lo ha detto il Segretario Generale Annamaria Furlan nel corso del Consiglio Generale della Cisl che oggi ha eletto la nuova Segreteria Confederale. «Ci uniremo a chi vuole battersi per la costruzione di una vera Europa politica» ha sottolineato Furlan. Incalzeremo il Governo Renzi perchè oltre la tattica momentanea utilizzi quello che rimane del semestre europeo per porre il tema di una stagione di cambiamento. Il rientro del debito se non viene corretto ci obbligherà a sforzi di bilancio che inesorabilmente rischiano di condurci ad ulteriori tagli allo stato sociale, allo sviluppo e quindi anche all'occupazione. Ecco perchè la manovra del Governo va cambiata in molti punti, come abbiamo sostenuto nelle nostre mobilitazioni. Per questo saremo in piazza insieme ai pensionati il cinque novembre e l'otto novembre con tutte le categorie del pubblico impiego. Non è con le cariche della polizia, con gli insulti reciproci o le battute mediatiche che usciremo dalla recessione. L'unità sindacale è importante ma bisogna capire per che cosa ci si mobilita insieme e quali obiettivi si vogliono raggiungere. Solo su queste basi si può costruire una mobilitazione unitaria. Se invece il discorso è lo sciopero generale o l'occupazione delle fabbriche, noi pensiamo che sarebbe una strada sbagliata perchè lo pagherebbero i lavoratori nelle loro buste paghe alla fine del mese e le aziende già in difficoltà. Noi invece - ha concluso Furlan - dobbiamo aprire un confronto con Confindustria per cambiare il modello contrattuale e sfidare il governo sul tema delle nuove relazioni sindacali adeguate per alzare la produttività ed i salari dei lavoratori".Il Consiglio Generale della Cisl, riunito oggi a Roma, ha eletto su proposta del Segretario Generale, Annamaria Furlan i componenti della nuova Segreteria Confederale che scendono da otto a sette. I nuovi eletti che faranno parte della segreteria confederale Cisl sono: Maurizio Bernava, segretario generale della Cisl Sicilia, Giuseppe Farina segretario generale della Fim Cisl, Gigi Petteni segretario generale della Cisl Lombardia, Giovanna Ventura, segretario generale Cisl Piemonte. Sono stati riconfermati segretari confederali Cisl: Maurizio Petriccioli, Piero Ragazzini e Luigi Sbarra. Nella sua introduzione, Annamaria Furlan ha ringraziato i quattro segretari confederali uscenti, Pietro Cerrito, Fulvio Giacomassi, Paolo Mezzio e Liliana Ocmin, per aver dato la loro disponibilità ad un ricambio politico dell'organismo confederale.
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31/10/2014 I sindacati dei pensionati marchigiani vogliono delle risposte
Più di 150 pensionati, componenti dei Consigli generali dei sindacati dei pensionati di Spi Cgil, Fnp Cisl e UIlp Uil, si sono riuniti oggi al Conero Break d Ancona in preparazione della giornata di mobilitazione nazionale organizzata dalle Segreterie nazionali per il 5 novembre prossimo. I sindacati dei pensionati regionali protestano contro una manovra, quella contenuta nel ddl di stabilità 2015, che reputano sbagliata e insufficiente, sia dal punto di vista del lavoro che del welfare. Provvedimenti che incidono pesantemente sui diritti dei cittadini lavoratori e pensionati e sulle possibilità del sindacato di poter continuare a svolgere un ruolo fondamentale di operatore sociale che tutela ed assiste le persone più deboli. In apertura dei lavori è stata espressa solidarietà a Gianni Venturi, ex Segretario regionale della Cgil Marche, rimasto vittima, insieme ad altri operai, degli scontri di mercoledì scorso a Roma. I pensionati italiani sono allo stremo – ha sostenuto il Segretario regionale della Fnp Marche Dino Ottaviani nel suo intervento introduttivo – e non possono più essere considerati come un bancomat cui attingere in caso di difficoltà. Molti di loro sono vicini al confine con la povertà e la marginalità. Siamo stanchi di essere provocati e vessati. Se venisse meno la nostra capacità di sostenere figli e nipoti verrebbe meno anche la coesione sociale delle nostre comunità. «Non facciamo richieste corporative – prosegue Ottaviani – ma abbiamo a cuore il futuro del paese, che deve dare una speranza ai nostri figli e nipoti. Per questo, nella nostra piattaforma unitaria, chiediamo che vengano introdotti meccanismi di solidarietà per garantire pensioni dignitose ai nostri giovani». Secondo Fabrizio Valentini, Direttore del Patronato Inas Marche « è gravissimo il taglio al Fondo patronati, finanziato dai lavoratori e utilizzato per erogare servizi gratuiti ai cittadini per conto dello Stato. Una vera e propria approvazione indebita, segno di un attacco durissimo al sindacato e al suo sistema dei servizi». In un momento storico in cui le forze sociali rappresentative dei lavoratori e dei pensionati vengono viste come un potenziale ostacolo allo sviluppo, Spi Fnp e UIlp hanno rimarcata la necessità di continuare a lavorare insieme, sostenendo ogni sforzo necessario affinché si riapra il dialogo sociale, che come sostiene anche l’UE è un tassello importante per riattivare i processi di sviluppo, anche economico. Negli ultimi decenni il sindacato confederale e dei pensionati hanno dimostrato grande responsabilità – ha concluso il Segretario nazionale dello Spi Cgil Ivan Pedrelli – mentre la politica, dall’altro verso, ha cominciato a pensare di fare a meno dell’apporto delle forze sociali, a volte anche dileggiandole, ed ora tentando chiaramente di indebolirle. L'appuntamento diventa ora quello del 5 novembre, quando i pensionati di Spi Fnp e UIlp Marche manifesteranno all'Auditorium della Conciliazione di Roma. Analoghe e concomitanti manifestazioni sono previste a Milano (Teatro nuovo) e a Palermo (Teatro Politeama). Perché i pensionati italiani non stanno sereni, sono stanchi delle promesse e ora vogliono risposte. LA PIATTAFORMA DEI SINDACATI DEI PENSIONATI L'INTERVENTO INTRODUTTIVO
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29/10/2014 Banca Marche, Adiconsum al fianco dei piccoli azionisti
 Giovedì 30 ottobre ore 17.30  a Jesi  - Consorzio Zipa “centro Diocesi” Auditorium A.Bocchini-  l'Adiconsum Marche incontra i piccoli azionisti della Banca delle Marche.Sono circa 40.000 i piccoli azionisti della Banca delle Marche che detengono circa il 32% del capitale sociale della Banca. Clienti, tra cui tante famiglie che hanno investito i propri risparmi  dando fiducia alla “Banca del Territorio”. Ancora una volta una storia di risparmio tradito. Il valore delle azioni ha subito un crollo verticale a causa della dissennata gestione con evidenti ripercussioni sul patrimonio degli azionisti. Adiconsum Nazionale e Adiconsum Marche  hanno da sempre seguito la vicenda e allo stato, risultano esserci più procedimenti che meritano attenzione da parte degli investitori. Sono procedimenti che ancora non hanno visto la conclusione della fase di indagini  e che  vedranno i singoli azionisti essere legittimati alla costituzione in giudizio per vedere tutelate le proprie ragioni, anche attraverso l’Adiconsum. Adiconsum infatti si costituirà parte civile nel processo penale insieme a tutti i piccoli azionisti che vorranno aderire, ma ritiene utile percorrere anche altre strade, a partire dal rigoroso controllo del rapporto contrattuale intrattenuto con l’istituto. Si tratta di verificare se l’istituto, considerando il conflitto di interesse, al momento della vendita delle azioni, ha rispettato tutti gli obblighi imposti dalla normativa di settore garantendo, in questo modo, la migliore tutela dei risparmiatori stessi. In sintesi, intende mettere in atto un' Azione collettiva e, se fondate, anche azioni individuali,  che  possano permettere ai risparmiatori di  trovare soluzioni  riconosciute in tempi più brevi, senza dover aspettare anni per la decisione penale definitiva. Vogliamo anche rassicurare che non ci sono scadenze imminenti, ma che è giunta l’ora di attivarsi per  tutti  i piccoli azionisti  che, magari, non erano affatto consapevoli di  acquistare un titolo ad alto rischio. Adiconsum, unitamente ai legali che collaborano con l’Associazione, sta programmando vari incontri nelle Marche dove verranno esposte le linee di condotta che l’Associazione intende perseguire.    Invitiamo i piccoli azionisti a partecipare Per maggiori informazioni o per aderire all’iniziativa, contattare i numeri 071/2832101 (martedì, mercoledì e giovedì dalle 10,00 alle 13,00), 071/2822300 o tramite e-mail agli indirizzi: adiconsummarche2@yahoo.it – adiconsum.marche@gmail.com
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28/10/2014 Benelli QJ: aumentano le preoccupazioni dei sindacati
«Dall'incontro di oggi con l’azienda si confermano ed aumentano, le nostre preoccupazioni sul futuro industriale della Benelli QJ.  - afferma Leonardo Bartolucci, segretario generale Fim Cisl Marche - Invece di assicurarci investimenti ci hanno proposto la disponibilità ad incentivare le uscite volontarie dei dipendenti.»Un Incontro, quello di oggi,  tra la direzione aziendale della Benelli QJ e le Organizzazioni Sindacali Fim Cisl e Fiom Cgil, unitamente alle Rsu aziendali, sulla difficile vertenza aperta dalla comunicazione aziendale di voler procedere ad una riorganizzazione del sito produttivo di Pesaro. «Nonostante le nostre continue esortazioni alla trasparenza, l’azienda rimane evasiva non solo sulla natura delle sue proposte, ma, cosa per noi ancor più grave, si sottrae alle nostre ripetute sollecitazioni di presentare un piano industriale per permetterci di conoscere le sue reali intenzioni sulle prospettive del sito pesarese » afferma Emanuele Chiarotti della Fim Cisl Marche. «Come Fim Cisl Marche, - continua il segretario generale Leonardo Bartolucci - chiediamo di poter avere con urgenza l’incontro già richiesto al Comune di Pesaro, perché vogliamo che questi si faccia portavoce con la proprietà cinese del perché si è determinata questa situazione, e dell’esigenza di tornare ad investire con progetti di sviluppo sul sito produttivo marchigiano.» «Nel rispetto della volontà dei lavoratori e con la loro partecipazione- conclude Bartolucci -  continueremo a manifestare la nostra contrarietà al tentativo di desertificare un altro importante marchio del nostro territorio che ha fatto la nostra storia industriale e ha fatto conoscere Pesaro nel mondo.» Comunicato stampa
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28/10/2014 Corso AIUTO CUOCO, riaperto il Bando di selezione
FINALITÀ’ DEL CORSO E FIGURA FORMATA:L’Aiuto Cuoco è quella figura professionale che fornisce collaborazione al cuoco nella preparazione delle basi e dei semilavorati per la preparazione delle pietanze. DESTINATARI E REQUISITI Il corso è destinato a n° 15 allievi/e giovani e adulti, occupati, disoccupati, inoccupati e lavoratori in mobilità, che abbiano assolto l’obbligo scolastico. I minori devono aver compiuto i 16 anni di età  al momento dell’iscrizione al corso. DURATA E MODALITÀ’ DI SVOLGIMENTO Il corso, della durata di 400 ore, avrà luogo nella Provincia di Ancona e sarà avviato presumibilmente a novembre 2014 e terminerà entro giugno 2015 (per le ore di pratica, le lezioni si terranno in una sede attrezzata con le strumentazioni necessarie). Il corso della durata di 400 ore complessive risulta strutturato in: 88 ore di aula, 184 ore di laboratorio, 120 ore di stage presso aziende/strutture dove i corsisti potranno sperimentare ed applicare sul campo le competenze di base, trasversali e tecnico-professionali acquisite durante il periodo di formazione d'aula/laboratorio e 8 ore di esame finale. Le lezioni avranno la durata di 4 ore ciascuna in fascia pomeridiana, presumibilmente dalle ore 15:00 alle ore 19:00 e, la calendarizzazione sarà concordata con gli iscritti al percorso sulla  base delle esigenze emerse. PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE Le iscrizioni si effettueranno utilizzando la modulistica disponibile all'indirizzo internet www.ialmarche.it, o reperibile presso la sede Ial Marche Srl di Ancona, via dell'Industria,17 La domanda redatta sull’apposita modulistica, dovrà essere corredata dei seguenti documenti: - Curriculum Vitae firmato in originale (Allegato 16). - Copia del documento d’identità firmato in originale e in corso di validità; - N° 1 fototessera; - Copia del permesso o carta di soggiorno in corso di validità, per i cittadini non comunitari. Per i minori la domanda di iscrizione dovrà essere firmata dai genitori o da chi ne fa le veci. La documentazione dovrà essere inviata per posta a mezzo raccomandata A/R o consegnata a mano presso la segreteria organizzativa di IAL MARCHE Srl in via dell’Industria n. 17/A, Ancona, ENTRO E NON OLTRE IL 10 NOVEMBRE 2014 (farà fede il timbro postale) al seguente indirizzo: IAL MARCHE SRL – Via dell’Industria, 17/a – Ancona 60127, indicando sulla busta la dicitura “Aiuto Cuoco – Ancona”. La domanda di partecipazione, regolarmente effettuata, garantisce il diritto alla frequenza del corso previa sottoscrizione del contratto e relativo pagamento della quota di iscrizione da effettuarsi prima della selezione, presso la sede di Ancona, in via dell’Industria, 17/a. L’iscrizione avverrà tramite appuntamento, telefonando al numero 071/2814639. BANDO AIUTO CUOCO
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27/10/2014 Sindacati dei Pensionati marchigiani pronti per la mobilitazione nazionale del 5 novembre
Più di 150, tra dirigenti e componenti dei consigli generali dei Sindacati dei pensionati marchigiani di Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil si ritroveranno domani, venerdì 31 ottobre alle ore 9.30, al Conero Break di Ancona. L’iniziativa è organizzata in previsione della giornata nazionale di mobilitazione indetta dalle rispettive Segreterie nazionali per il prossimo 5 novembre, quando Spi Fnp e Uilp manifesteranno a Milano, Roma e Palermo per sostenere le loro richieste al Governo e le proposte di modifica al disegno di legge di stabilità 2015. Investimenti, sviluppo e crescita per generare nuovi posti di lavoro, tutela dei redditi da pensione, risorse per preservare il welfare pubblico e i servizi sanitari, una legge nazionale per la non autosufficienza, la riduzione del carico fiscale sui redditi fissi da lavoro e pensione, l’estensione del bonus degli 80 euro a pensionati ed incapienti, il contrasto agli sprechi, ai privilegi e all’evasione fiscale. In estrema sintesi sono queste le richieste di Spi Fnp e Uilp, sostenute attraverso la campagna “#Non stiamo sereni”, grazie alla quale un milione di cartoline sono state inviate a Palazzo Chigi, delle quali circa 75.000 provenienti dalle Marche.  «I pensionati marchigiani sono allo stremo - sostengono le Segreterie regionali di Spi Fnp e Uilp. Il 54.5% delle pensioni di vecchia sono di importo inferiore a 750€, a fronte di una media nazionale del 39.5%. Il 64,4% dei percettori di pensioni di vecchiaia può contare su meno di mille euro lordi al mese, con i quali spesso devono sostenere anche i loro figli che hanno perso il lavoro a causa della crisi. Non siamo dei privilegiati e non facciamo richieste corporative, ma abbiamo a cuore il bene del paese e il suo rilancio, per ridare speranza ai nostri figli e nipoti». Spi Fnp e Uilp chiedono al Governo di riaprire il dialogo sociale, via privilegiata per aiutare il paese a risalire la china. Impegnano la Regione ed i Comuni a non restringere ulteriormente le prestazioni di tutela.  «I tagli al sistema delle autonomie locali hanno già messo in crisi il sistema dei servizi sociali e sanitari».  Regioni e Comuni dovranno impegnarsi per eliminare sprechi e inefficienze. L’azione di reperimento delle risorse va orientata verso l’evasione, la corruzione e l’illegalità. Dall’altro lato chiediamo al Governo di non toccare il Fondo patronati, finanziato da contributi dei lavoratori, riducendo il quale si mette a rischio un sistema di servizi previdenziali svolti per conto dello stato, gratuiti per i cittadini e diffuso su tutto il territorio nazionale».
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25/10/2014 Le sfide che ci attendono, il dialogo che serve
Come spiegare ai marchigiani quali conseguenze concrete potrebbe avere la legge di stabilità 2015 proposta dal Governo con riferimento ai tagli a Regioni e Comuni? Ad oggi si profila una riduzione della spesa delle Regioni per circa 4 miliardi di euro e per le Marche si ipotizzano circa 100 milioni di spending review. Si potrebbe immaginare un primo scenario in cui aumentano le tasse regionali e comunali, i biglietti di bus e treni locali, in cui si bloccano le misure dei patti anticrisi contrattati dal sindacato con la Regione e coi Comuni per intervenire sulle vulnerabilità lavorative. Potrebbe accadere che si interrompa la riorganizzazione del servizio sanitario regionale prevista dall'accordo regione-sindacati del febbraio scorso, che non si riesca a sviluppare le case della salute, a potenziare i servizi socio sanitari residenziali e l'assistenza domiciliare integrata. Potremmo assistere a tagli ai servizi sociali e socio sanitari e all'introduzione di nuovi ticket. Potrebbe ridursi ancora l'occupazione in sanità, non garantendo il turn over del personale e mettendo a rischio la garanzia dei livelli essenziali di assistenza. In uno scenario diverso potrebbe invece succedere che il calo di risorse venga vincolato alla riduzione delle stazioni appaltanti, all' introduzione dei costi standard, alla definizione di criteri di compartecipazioni dei cittadini ai servizi basati sulla massima equità possibile. Si potrebbero ottenere risparmi da azioni di razionalizzazione del servizio sanitario, ad esempio sulle aree della dirigenza non medica, così come ricavare risorse da una lotta senza quartiere all’evasione. Potrebbe accadere che la Regione e i Comuni raccolgano la sfida, impegnativa ma decisiva, della lotta a sprechi e inefficienze, a partire dalla massima attenzione ai costi della politica, alle spese per consulenze e alle esternalizzazioni.  Che si lavori all' integrazione delle società partecipate dagli enti locali su cui da anni ci battiamo anche nelle Marche, o che si scelga finalmente di ridisegnare il sistema delle autonomie locali, - in coerenza con le caratteristiche del nostro territorio - che aggreghi, associ, fonda comuni e offra razionalizzazioni di spesa e tutela del lavoro. La prima prospettiva andrebbe assolutamente scongiurata, il secondo scenario è ovviamente preferibile per i cittadini, per il lavoro, per le imprese, ma è certo complesso e problematico. Credo però che questo non possa realizzarsi semplicemente dividendosi in due tifoserie, pro e contro Renzi, con alcuni posizionamenti imprevisti, come quelli di qualche Governatore molto vicino al Premier che usa toni aspri e ultimativi contro il Governo e qualche altro Presidente che di colpo diventa “ultragovernativo” e non ha nulla eccepire. Con il Premier che ironizza sui peccati delle regioni parlando alla pancia degli italiani, come ha già fatto nelle scorse settimane riferendosi ai sindacati, alle associazioni di impresa e ad altre realtà. Ciò che servirebbe davvero a questo Paese e ai suoi cittadini, a partire dal percorso della Legge di stabilità, così come su altri importanti processi di riforma abbozzati in vari ambiti, sarebbe un rapporto tra i livelli istituzionali che eviti ogni contrapposizione e delegittimazione reciproca, basato su una collaborazione sussidiaria e leale, orientata a soluzioni condivise che tengano insieme vincoli di bilancio, necessità di innovazione, giustizia sociale, promozione del lavoro. Ciò vale anche per il rapporto tra istituzioni della democrazia politica e realtà sociali intermedie, che devono cooperare per affrontare i problemi a livello nazionale e locale. Se avanza un processo di riforme complessivo, ma poi nei territori si bloccano cose che sembrano alla portata, c’è il rischio che si crei un terribile corto circuito tra le attese suscitate e la realtà concreta.  Archiviare la pratica di vecchie liturgie negoziali e di veti incrociati che non ci interessano, non può  far correre al Paese il rischio di azzerare il dialogo sociale, valore tra l’altro sostenuto in Europa. Il Messaggero 25 ottobre 2014
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22/10/2014 Benelli QJ, le istituzioni intervengano per salvare il lavoro
«Non ci stupisce che la prima preoccupazione dei vertici cinesi della Benelli QJ nel presentare il loro piano di riorganizzazione sia stato quello di rivolgersi al Comune di Pesaro e al Presidente della Camera di Commercio di Pesaro. - afferma Leonardo Bartolucci, segretario generale Fim Marche -  Anche al momento dell’acquisizione del sito pesarese avevamo assistito alle stesse dinamiche con le istituzioni  che si prodigavano per apparire come i fautori di una mediazione importante per garantire un futuro a quell'azienda motociclistica che rappresentava un marchio storico, sicuramente tra i più importanti dell’industria provinciale. - prosegue Bartolucci -Peccato che di quel piano industriale che i cinesi ci presentarono ben poco è stato fatto in termini di investimenti, di innovazione tecnologica, di nuovi prodotti da presentare nel mercato, di ampliamento della rete commerciale.»Si era parlato  anche di un ritorno dalle gare motociclistiche per far credere ad un’idea di sviluppo tecnologico dello stabilimento di Pesaro. In realtà è dal 2005 che l’azienda non progetta un nuovo  modello, si limita a fare solo restyling delle moto. In realtà la produzione  non ha mai superato  i 2000 pezzi l’anno, al di sotto di quello previsto sul piano industriale.«Abbiamo assistito ad una produzione che  nel tempo ha perso tante professionalità importanti al suo interno, magari perché non allineate alle scelte della direzione cinese.  Dall'inizio ad oggi l’utilizzo degli ammortizzatori sociali è stata una costante con la quale hanno avuto a che fare i lavoratori della Benelli QJ. Già nel 2009 come sindacati , avevamo coinvolto il Comune e la Camera di Commercio, in occasione di un loro viaggio in Cina, per recapitare ai vertici cinesi nella figura del Presidente Lin Hua Zhong le nostre preoccupazioni sul futuro del sito pesarese rispetto a quello che stava succedendo. - racconta Bartolucci -.Anche in quell'occasione ci fu risposto che pur prendendo atto delle difficoltà del momento, avrebbe operato con “progetti di rilancio per il marchio pesarese, a partire da una più capillare rete di vendita in Europa e dall'imminente lancio di nuovi modelli. »La Fim Cisl Marche, oggi chiede al Sindaco di Pesaro e al Presidente Drudi, rispetto alle tante promesse alle quali sono seguiti pochi fatti, di attivarsi con tutti gli strumenti possibili,  per interloquire con il Presidente e con i vertici del gruppo al fine di evitare una riorganizzazione sul personale che rischia di diventare il segno evidente di un declino del sito pesarese, utile al solo interscambio commerciale con i prodotti cinesi.« Occorre veramente che si scommetta sull'azienda Benelli QJ di Pesaro, e non solo sul suo marchio, con un vero progetto industriale fatto di veri investimenti. - conclude  Leonardo Bartolucci  - Se questo non avverrà sarà una sconfitta anche della politica pesarese, visto che dopo gli “onori” ricevuti al momento dell’insediamento di questa proprietà, oggi deve assumersi le responsabilità e gli “oneri” per evitare che un’altra azienda storica e di grande valenza simbolica si aggiunga alla desertificazione industriale del nostro territorio».Giovedì 23 ottobre è stata convocata l’assemblea dei lavoratori, in cui insieme alle organizzazioni sindacali Fim Cisl e Fiom Cgil, si deciderà la strategia e le iniziative di mobilitazione da intraprendere.Comunicato stampa
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22/10/2014 Servizio igiene urbana, i sindacati annunciano lo stato di agitazione
Le Segreterie Regionali di FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e FIADEL, unitamente alla RSU delle aziende di riferimento, venerdì 17 ottobre scorso,  hanno partecipato ad un incontro presso la società Multiservizi dove è stata manifestata la volontà di attuare la cessione di ramo d’azienda da parte di Anconambiente, Jesiservizi, Cis e Sogenus delle attività di igiene urbana: spazzamento, raccolta e trasporto.Nell’incontro la  società Multiservizi, in maniera pregiudiziale, ha espresso  la volontà di non applicare più il CCNL di riferimento per tali attività e per tutti i lavoratori diretti ed indiretti ma di applicare impropriamente quello di Federutility.Le Segreterie Regionali di FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e FIADEL considerano tale atto un arbitrio inaccettabile, provocatorio, lesivo dei diritti dei lavoratori,  dal momento che è motivato da ragioni prettamente economiche e cercando di scaricare così le inefficienze gestionali delle imprese.Sia chiaro che il Sindacato e le RSU non vogliono disertare un confronto, anzi, al progetto di unificazione hanno manifestato un concreto interesse ma giudicano intollerabile e indecoroso che questo debba passare attraverso la rinuncia al CCNL di riferimento.Le Segreterie Regionali di FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e FIADEL indicono pertanto lo stato di agitazione dei lavoratori di tutte le aziende coinvolte preannunciando ove questo disegno fosse confermato pesanti azioni di contrasto.Con la presente le Segreterie Regionali di FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e FIADEL avviano le procedure di raffreddamento della conflittualità così come previsto ai sensi della L. 146/90.Comunicato stampa
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22/10/2014 Mobilitazione dei lavoratori pubblici - 8 novembre a Roma
Entra nel vivo la mobilitazione dei lavoratori pubblici marchigiani contro l'ennesimo blocco dei contratti nazionali, fermi dal 2009, le esternalizzazioni crescenti, il sostanziale fermo e l'impoverimento della contrattazione decentrata, il blocco del turn over, le mancate garanzie ai tanti lavoratori precari. Le segreterie regionali di categoria intendono portare nelle piazze e all'attenzione dei cittadini le crescenti problematiche operative che quotidianamente si trova ad affrontare chi eroga servizi fondamentali alla persona in settori come la Sanità, la Scuola, l'Università, gli Enti pubblici di Ricerca, le Accademie e i Conservatori, gli asili nido, la sicurezza, il front -office negli uffici. L'attuale crisi di sistema rende tutti più deboli e logora la tenuta delle nostre reti di welfare sociale con tagli pesantissimi che rendono sempre più difficile l'erogazione dei servizi nei tempi e nelle modalità giustamente richiesti dai cittadini-utenti delle pubbliche amministrazioni. Serve partecipazione e condivisione dei percorsi di innovazione, riorganizzazione dei processi di lavoro, investimento in formazione e contratti che portino il cambiamento atteso dalle comunità locali. Molte le iniziative organizzate nelle Marche in vista della manifestazione nazionale dell'8 novembre a Roma : presidi davanti alle Prefetture, assemblee nei luoghi di lavoro, volantinaggio nelle piazze e davanti a ospedali, Comuni, sedi INPS, raccolta di firme tra tutti i lavoratori a supporto della piattaforma.   http://youtu.be/UUK5EII4syY?list=UUvHxAm26IRwF9IVAuJ8EAJA
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22/10/2014 5 Novembre mobilitazione dei sindacati dei pensionati.#Nonstiamosereni, i pensionati vogliono risposte.
"Di promesse non si vive, #Nontiamosereni, vogliamo delle risposte". E' l'appello dei  sindacati dei pensionati  Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil  al Governo in occasione della mobilitazione nazionale indetta per Mercoledì 5 novembre  prossimo.I pensionati provenienti da tutta Italia si ritroveranno insieme per chiedere  al  Governo più sviluppo e occupazione per i giovani,figli e nipoti, per un welfare pubblico e solidale, per una legge sulla non autosufficienza, per tutelare il reddito da pensione ed estendere, anche ai pensionati, la riduzione delle tasse . Previste tre manifestazioni a carattere nazionale : a  Roma, Milano e Palermo.Ad Ancona il 31 ottobre si riuniranno i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil Marche per spiegare le ragioni della giornata nazionale di mobilitazione unitaria. 
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22/10/2014 JOBS DAY LA CISL IN PIAZZA PER IL LAVORO
Ad Ancona sabato 18 ottobre - Jobs Day giornata di mobilitazione nazionale per il lavoro - la Cisl Marche in piazza del Papa .Servizio Tg èTvMarche di Linda Cittadinihttp://youtu.be/iw_7JKD2o90     
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21/10/2014 Jobs Day 100 piazze per il LAVORO
Ad Ancona sabato 18 ottobre - Jobs Day giornata di mobilitazione nazionale per il lavoro - la CislMarche in piazza del Papa per  ascoltare e dare voce a  lavoratrici, lavoratori, giovani, disoccupati e cassaintegrati e per presentare le proposte Cisl sulle vere questioni del lavoro e non solo. Servizio Tgr Marche Rai3  del 18 ottobre 2014  di Maria Francesca Alfonsi.http://youtu.be/toL17pNqpVg
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18/10/2014 Chi cerca lavoro trova..?? Punti di Vista III^ parte 17 ottobre 14
A Punti di Vista, il talk show a cura di M. Socci, in onda tutti i venerdì sera su èTv Marche, si parla di Lavoro. Ospite in studio Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche.http://youtu.be/9rKkHmBmcxk
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