Cgil Cisl e Uil di Macerata valutano con favore la decisione, assunta ieri dall’Assemblea dei Sindaci dell’Aato 3, di aumentare il fondo a favore delle famiglie in condizione di necessità. Così come la notizia di un piano quadriennale di investimenti per 55 milioni di € non può che ritenersi positiva. Tutto ciò però a costo di un aumento delle tariffe, deliberato proprio dall’ultima Assemblea dei Sindaci e che per l’anno in corso sarà del 3,5 %.
Un aumento che facciamo fatica ad accettare soprattutto perché su di esso pesa la perdurante situazione di grave frammentazione del settore, a sua volta frutto di un mancato intervento di aggregazione e razionalizzazione del sistema delle aziende idriche che come CGIL, CISL e UIL invochiamo da tempo.
Un dato su tutti vale a dimostrarlo: l’Aato 2 di Ancona, in cui da tempo la gestione del servizio idrico integrato è affidata a un soggetto unico, ha deliberato sempre nei giorni scorsi un piano di investimenti pari a 65 mln € nel quadriennio (quindi di poco superiore a quello dell’Aato 3) con un incremento della tariffa all’utenza del 1.5% (meno della metà dell’incremento maceratese).
Ancora una volta una dimostrazione del fatto che l’aggregazione in un gestore unico costituisce per i nostri territori una condizione essenziale per garantire capacità di investimento, qualità del servizio e gestione sociale e accorta delle tariffe. E ancora una volta gli utenti del servizio idrico maceratese dovranno quindi fare i conti con le disfunzioni derivanti dal numero eccessivo di gestori e con i ritardi accumulati nel percorso di aggregazione in un gestore unico.
È allora sempre più urgente non accumulare ulteriori ritardi. L’Aato 3, dopo che il d.l. 133/2014 ha imposto il gestore unico del servizio idrico a livello di ambito, si era finalmente data un percorso che doveva portare entro il 30 giugno 2016 all’unificazione delle tre società affidatarie (Unidra, Centro Marche Acque e S.I. Marche) e parallelamente prevedeva l’avvio di progressivo piano di accorpamento dei rami idrici delle aziende che gestiscono il servizio con l’obiettivo esplicito di giungere alla società unica di gestione entro il 2017.
Ci sembra che, nonostante il primo termine, quello del 30 giugno 2016, sia già scaduto, il processo di aggregazione sia ancora fermo al palo. Nel frattempo l’Ambito di Macerata rischia il commissariamento per mancato rispetto della normativa nazionale. E in questo quadro, come se non bastasse, le tariffe sono aumentate.
«Per la Cisl Macerata è inaccettabile l'aumento delle tariffe del servizio idrico nella provincia. - dichiara la responsabile di Ast, Silvia Spinaci - La mancata aggregazione in un gestore unico, richiesta da tempo dal sindacato, dimostra ancora una volta di avere costi pesanti per l'utenza in termini di tariffe e di qualità del servizio. È per noi urgente un confronto con il Presidente Francesco Fiordomo per affrontare la questione tariffe e il passaggio al gestore unico».