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SERVIZI ALL'INFANZIA

PARTE LA SPERIMENTAZIONE DEI NIDI DOMICILIARI

 Al via i nidi domiciliari nelle Marche, istituiti con un provvedimento  regionale approvato proprio in questi giorni. Il frutto di un lungo lavoro, che ha visto impegnati in prima linea  i Coordinamenti Donne  di CGIL CISL UIL  Marche, in rete  con ANCI e Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia, che ha permesso di inserire    modifiche rilevanti, rispetto alla proposta regionale, e  che hanno portato al consolidamento del complessivo sistema dei servizi socio-educativi per la prima infanzia.

In particolare:

  • 1.250.000,00 euro del Fondo Nazionale sono stati destinati all' ampliamento e al consolidamento dei nidi e dei servizi per i minori 0/3 anni, sia sotto il profilo dei costi di gestione che dell'attivazione di nuovi posti;
  • 1.250.000,00 euro sono stati destinati per l'erogazione alle famiglie di assegni per l'accesso ai nidi domiciliari, con priorità per quelle con bambini in lista d’attesa sia nei nidi pubblici che privati convenzionati con i Comuni;
  • 145.418,00 euro serviranno per la realizzazione di corsi di formazione degli operatori/trici domiciliari. I corsi saranno realizzati dalle Province, sulla base dei criteri e delle modalità che saranno determinati con apposita deliberazione della Giunta regionale.
Rispetto ai nidi domiciliari CGIL CISL UIL hanno fortemente evidenziato all’Assessore regionale ai servizi sociali e al sostegno alla famiglia, Luca Marconi, l’importanza della qualificazione della  figura professionale dell’educatore/trice di nido domiciliare. Dovrà essere in possesso  di laurea o di diploma in campo educativo e formativo, di attestati sulla sicurezza igienica e ambientale, sulle regole di pronto soccorso; dovrà essere inserito in una rete costituita da cooperative sociali o associazioni di famiglie, che fornisca ad essi/e un supporto tecnico-logistico; dovrà avere uno spazio nell’abitazione, dove svolgerà l’attività, direttamente proporzionale al numero di bambini accolti (massimo 5), conforme alle  norme vigenti in materia di sicurezza fisica e ambientale, organizzato in modo funzionalmente autonomo e distinto dal resto dell'abitazione.

Certo è che l’impegno sindacale delle confederazioni e dei coordinamenti femminili  ha prodotto risultati che hanno permesso di riequilibrare lo stanziamento delle risorse sia in favore del potenziamento della rete dei servizi all’infanzia già in essere, sia verso la sperimentazione di nuovi servizi, in un’ottica di tutela del lavoro degli educatori e di sostegno alla genitorialità e alla famiglia.