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  • Al via un anno difficile per la Scuola

Da qualche tempo a questa parte l’inizio del nuovo anno porta la scuola al centro della cronaca, soprattutto per metterne in evidenza le sofferenze: carenze strutturali, riforme che da venti anni si susseguono, sfiducia diffusa ,anche ad arte, verso l’intero sistema che non sembra più in grado di conseguire i propri obiettivi istituzionali. In tutto ciò, secondo gli osservatori più maliziosi, anche il sindacato sarebbe parte in causa perché si opporrebbe ai necessari cambiamenti per pregiudizio politico o per difendere anacronistici privilegi. Questo contesto non è certo incoraggiante per chi come noi, Cisl Scuola di Macerata, ogni giorno prova a condividere il disagio e a dare risposte a coloro che nella scuola lavorano o vorrebbero lavorare. Quest’anno, infatti, avremo una ulteriore diminuzione di personale scolastico – meno trecento addetti circa - che si sommano ai duecentocinquanta persi l’anno  precedente in conseguenza del piano triennale di tagli iniziato nel luglio 2008. Tagli che hanno accompagnato l’introduzione della nuova riforma in pratica costituendone il tratto determinante. Si tratta di cifre notevoli anche per una provincia  piccola come la nostra. Cifre che incidono sulla qualità del servizio, anche volendo trascurare le aspettative di chi quest’anno non lavorerà a causa dei tagli. Chi va in pensione, infatti, non è più sostituito, i contratti annuali non vengono rinnovati e temiamo che non ci saranno, come è gia successo l’anno precedente, fondi sufficienti per retribuire le supplenze per malattia e maternità. La tanto sbandierata politica del rigore non serve a migliorare la qualità del servizio, perché ha come conseguenza classi affollate, diminuzione del tempo scuola e delle ore di sostegno ai disabili. L’integrazione degli alunni stranieri, l’organizzazione delle scuole e il loro funzionamento materiale restano affidati il più delle volte alla buona volontà degli insegnanti e del personale non docente. Si può certo sostenere che il punto di vista del sindacato sia parziale, ma per quello che ci riguarda noi testimoniamo la dedizione di chi lavora nella nostra scuola e l’impegno dei tanti precari che ogni anno affrontano sempre maggiori disagi nella totale incertezza delle prospettive. Tutte queste persone  sono convinte che la scuola sia parte rilevante  del bene comune e che solo una visione poco lungimirante possa continuare a ridurla ad un capitolo di spesa. Anna Maria Chiurchiù - Segretaria Generale Cisl Scuola